da Roma
Punto sul vivo, cioè sull’aumento delle tasse che colpisce di fatto anche i nuclei familiari più poveri, Vincenzo Visco si inalbera, e replica. «I dati del Sole-24 ore sono tendenziosi e in parte errati», afferma il superviceministro delle Finanze a margine di una lezione all’università di Enna. Visco attribuisce alle amministrazioni locali la colpa per l’aumento del prelievo fiscale nei confronti delle famiglie: «I Comuni sono responsabili, e le alternative c’erano».
Con una nota, difatti, l’ufficio stampa del viceministro ricorda che la Finanziaria stabilisce per i Comuni la possibilità di decidere «autonomamente sgravi e abbattimenti in ragione del possesso di specifici requisiti reddituali dei contribuenti», compresi i carichi di famiglia. Non ricorda però che la Finanziaria ha ripristinato il possibile aumento dell’addizionale, che il governo Berlusconi aveva «congelato» per due anni, per compensare i Comuni dei tagli subiti. Ma il quotidiano economico della Confindustria ribatte a Visco e alla sua nota, confermando cifre e dati. Il direttore del Sole, Ferruccio de Bortoli, non vuole entrare in polemica, ma non ha dubbi nel definire «incontrovertibili» i dati pubblicati dal giornale.
La replica nel merito è affidata a una nota, in cui il Sole ricorda, fra l’altro, che le deduzioni riconosciute fino al 2006 per i familiari a carico (efficaci anche per le addizionali) sono state trasformate da Visco in detrazioni, che valgono solo per l’Irpef «nazionale». Questo fa sì che l’imponibile di un single sia oggi, ai fini dell’addizionale comunale, identico a quello di un padre di famiglia. I due soggetti saranno quindi tassati dal prelievo locale nella stessa misura. «L’analisi mostra solo di quanto si riduce, talvolta fino a scomparire, lo sconto dell’Irpef statale dopo l’intervento comunale e regionale. In ogni caso - conclude la nota - i dati pubblicati dal Sole-24 ore (e ripresi da molti giornali, ndr) esclusivamente con finalità tecniche, non sono stati smentiti dal ministero».
I dati non sono, quindi, errati. Quanto all’accusa di «tendenziosità», Visco sembra voler dire: non ve la prendete con il governo, ma coi Comuni, è colpa loro se le addizionali aumentano. Ma non è colpa loro se il sistema è sbagliato, ed è ormai chiaro a tutti che la sostituzione delle deduzioni con le detrazioni ha provocato guai a non finire, soprattutto sul fisco familiare. «È in atto un attacco ai Comuni italiani - dice il presidente dell’Anci Leonardo Domenici - che proviene da più parti, Confindustria, sindacati e governo. Uno scaricabarile dagli effetti devastanti. L’idea di far passare i Comuni come vessatori dei cittadini è grottesca e priva di senso».
Il viceministro delle Finanze tenta di addolcire, in finale, la pillola con una vaga promessa di riduzioni fiscali future.
«Se non ora, quando? Il momento del taglio delle tasse è arrivato, e solo così è possibile consolidare la ripresa», replica il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli.
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