Il piano delle liberalizzazioni Ecco le principali novità

Dopo otte ore di Cdm, il governo ha dato il via libera alle pacchetto sulle misure per la crescita. Ecco le principali novità

Il piano delle liberalizzazioni Ecco le principali novità

E' il giorno delle liberalizzazioni. Dopo otto ore di Consiglio dei ministri, via libera al pacchetto di misure per la crescita. Dalle banche (nasce il conto corrente base, con bancomat e meno costi) alla liberalizzazione degli orari e sconti dei negozi, passando per le farmacie (si pensa a una ogni 3 mila abitanti, con orari e turni liberi) e parafarmacie (che potranno vendere farmaci di fascia C nelle regioni in cui non si verificherà l'aumento), sono tante le misure al vaglio.

Nonostante non ci sia ancora nulla di definitivo, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promosso l’azione del governo. "Quello sulle liberalizzazioni, è un provvedimento corposo e incisivo, come mi è stato illustrato ampiamente ieri e inciderà sulle liberalizzazioni e sulle infrastrutture", ha assicurato il Colle.

Ma il tema caldo che ha fatto scoppiare la rivolta della categoria in tutta Italia resta quello dei taxi. Secondo una prima versione della bozza del dl liberalizzazioni all’attenzione del Consiglio dei ministri, la competenza sul rilascio delle licenze dei taxi resta in capo ai comuni, anziché all’Autorità delle reti come previsto in una bozza precedente. I comuni adeguano i regolamenti di esercizio del servizio taxi ad una offerta del servizio con tariffe e qualità delle prestazioni in rapporto ai diversi contesti urbani ed in particolare per quanto riguarda le città metropolitane, secondo criteri di ragionevolezza e proporzionalità, allo scopo di garantire il diritto di mobilità degli utenti.

Ma alla fine, il governo sembra aver fatto retromarcia. La competenza sulle licenze torna in capo all’Autorità per le reti (che si occuperà anche di trasporti). I segnali che arrivano da Palazzo Chigi in realtà non sono del tutto positivi per i tassisti. Infatti, la bozza arrivata in consiglio dei ministri sembra rigettare tout court le controproposte della categoria. Rimangono, infatti, le licenze plurime e l’extratteritorialità nell’esercizio dell’attività. E soprattutto rimane la possibilità di rilasciare nuove licenze. Un testo che se confermato, riferiscono fonti sindacali, "rappresenterebbe uno smacco a tutta la categoria". 

Per quanto riguarda l'altro tema caldo, quello delle farmacie, il governo ha stabilito che i farmaci di fascia C, quelli cioè con obbligo di ricetta ma interamente a carico del cittadino, potranno essere venduti solo nelle farmacie, esattamente come ora, senza alcuna eccezione. E' sparito il passaggio in cui si prevedeva, nelle regioni che entro marzo 2013 non avessero provveduto ad aumentare il numero di farmacie portandole alla quota di una ogni 3.000 abitanti, la possibilità di vendere i farmaci di fascia C anche nelle parafarmacie e nei corner salute dei supermercati. Confermata, invece, la liberalizzazione di turno e orari delle farmacie, e l’obbligo per il medico di famiglia di indicare in ricetta anche un farmaco equivalente di minor prezzo, laddove disponibile.

Più libertà per le edicole. Oltre alla soppressione del limite minimo di superficie per la vendita della stampa quotidiana e periodica, si prevede anche la possibilità per gli edicolanti di "praticare sconti sulla merce venduta". Allo stesso tempo i titoliari delle edicole "possono rifiutare le forniture di prodotti complementari forniti dagli editori e dai distributori e possono altresì vendere presso la propria sede qualunque altro prodotto".

Salta la norma che, nella precedente versione, abbassava il limite delle trivellazioni in mare da 12 a 5 miglia dalle aree protette. È inoltre stato completamente cancellato l'art.22, che liberalizzava sostanzialmente la ricerca di idrocarburi.

Cinquecento notai in più, e dunque più concorsi. Questo l’intervento sulla professione notarile disposto nel dl liberalizzazioni, come spiegato dal ministro della Giustizia Paola Severino. Il principio di intervento sulle professioni è stato "l’ampliamento del bacino di concorrenza tra i professionisti, e con riferimento alla professione notarile è stato previsto un incremento di organico di 500 unità", ha spiegato Severino. Non solo: "Ogni tre anni sarà rivisto il rapporto tra abitanti di un comune e notai, in modo che sia sempre bilanciato e aperto verso una concorrenza più libera".  Sono state inoltre abolite le tariffe professionali.

La separazione della rete del gas da Eni sarà fatta attraverso la separazione proprietaria dell’intera Snam Spa. Tra le altre misure, i crediti maturati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione possono essere estinti anche con l’assegnazione di titoli di Stato. Si tratta dei debiti maturati fino al 31 dicembre 2011 che potranno essere estinti per un importo massimo di 2 miliardi.

In arrivo sanzioni anche per i dirigenti della Pubblica amministrazione allo scopo di ridurre i ritardi nei pagamenti della Pa alle imprese. "Il dirigente responsabile della gestione - si legge nel testo - deve predisporre un piano finanziario sulla base del quale ordina e paga le spese, da aggiornare con cadenza mensile. La violazione dell'obbligo comporta a carico del dirigente responsabilità disciplinare e amministrativa, e il risarcimento del danno patrimoniale". Inoltre, "sono abrogate le norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti d'assenso della P.a. per l'avvio di un'attività economica".

Poi ancora, meno vincoli per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria e delle gallerie stradali. Prevista una "riduzione dell’overdesign delle infrastrutture ferroviarie e stradali", ovvero una sforbiciata alla ridondanza di specifiche tecniche. Per le infrastrutture ferroviarie ad alta velocità, secondo il dl, "è previsto che le specifiche tecniche previste per le linee ad alta capacità, più onerose, siano utilizzate solo laddove risulti necessario dagli studi di stima della domanda. Sia per le infrastrutture ferroviarie che per le gallerie stradali si stabilisce il principio generale dell’allineamento della progettazione nazionale ai parametri e standard tecnici previsti dalle norme europee".

Per quanto riguarda le professioni, "la durata del tirocinio previsto per l’accesso alle professioni regolamentate non potrà essere superiore a 18 mesi e per i primi sei mesi, potrà essere svolto, in presenza di un’apposita convenzione quadro stipulata tra i consigli nazionali degli ordini e il ministro dell’Istruzione, università e ricerca, in concomitanza con corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o dalla laurea magistrale o specialistica".

Cambia la norma sulla sospensione delle tariffe professionali. Nella nuova bozza del decreto sulle liberalizzazioni di cui l’Agi è in possesso è prevista l’abrogazione delle "tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico" ma "nel caso di liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso di professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante".

Arriva un tribunale ad hoc per le imprese. Le sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale diventano "specializzate in materia di impresa". C

Arrivano poi misure a sostegno del settore autotrasporto. Previsto un intervento sull'anticipo del recupero delle accise sul gasolio. La modifica, stabilisce il dl, è opportuna "per limitare l'esposizione finanziaria che gli aumenti delle accise comportano in attesa del rimborso, che a oggi non avviene prima di un anno". A questo "si aggiungono le difficoltà di cassa in cui versano tuttora le imprese di autotrasporto, che non riescono a recuperare tali incrementi sul mercato con conseguenze sull'intero sistema economico".

Gli enti per le case popolari (ex Iacp) saranno esenti dall’Imu e le risorse risparmiate dovranno essere usate per la manutenzione del patrimonio e gli investimenti futuri.

Secondo la bozza del decreto infrastrutture all’esame del Cdm con il pacchetto liberalizzazioni, la norma punta "a escludere gli alloggi regolarmente assegnati dagli ex Istituti autonomi per le case popolari dall’ambito applicativo dell’imposta municipale propria (Imu)".

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