La Grecia ha il suo piano Marshall da 109 miliardi: la guerra è finita, le Borse festeggiano. A guidare le danze, ancora una volta, è Milano, dove il Ftse-Mib, sospinto dai titoli bancari, ha chiuso a +3,76 per cento. La notizia dell’accordo raggiunto è arrivata in serata su Twitter, a firma del presidente della Ue Herman Van Rompuy: ma tutti i mercati europei non hanno aspettato le comunicazioni ufficiali per convincersi- in base alle indiscrezioni uscite fin dal primo pomeriggio - che le misure decise dai leader dell’Eurozona serviranno a risolvere davvero la crisi di bilancio in Grecia, scongiurando così i rischi di contagio ad altri Paesi, uno spauracchio che nelle ultime settimane aveva scatenato cadute a precipizio degli indici, e alimentato alta tensione su molti titoli di Stato, tra cui quelli italiani. Londra ha chiuso a +0,79%, Parigi a +1,66, Francoforte in rialzo dello 0,95 per cento.
E le notizie da Bruxelles fanno crollare i rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi toccati dalle tensioni di questi giorni, dalla Grecia alla Spagna. Il calo più spettacolare è quello dello spread dei Btp italiani decennali rispetto ai Bund tedeschi che ha toccato il livello minimo da 10 giorni, a 255 punti base. «C’è un momento di euforia - commenta un trader - e ci sono acquisti di titoli periferici su tutte le scadenze. C’è un aspetto che sembra essere piaciuto molto: il fatto che la Bce continuerà ad accettare i titoli greci come collaterali anche se la Grecia finirà in default».
La Bce, dunque, ha ammorbidito la sua linea, allineandosi alle decisioni dell’asse Parigi-Berlino, frutto di una notte di discussioni fra il presidente Nicolas Sarkozy e la cancelliera Angela Merkel.
«Abbiamo lavorato bene, abbiamo difeso l’euro» è la sintesi del premier Silvio Berlusconi, che rassicura: «Non si è parlato di Italia perché siamo la terza economia europea, abbiamo un sistema bancario solidissimo. Tutti i leader della Ue si sono complimentati per i tempi record di approvazione della manovra». «Apprezzata» anche la proposta del premier di tenere in Grecia il prossimo eurogruppo.
In ogni caso, Trichet - che pure non esclude la possibilità di un fallimento parziale della Grecia -ha tenuto a ribadire che la situazione di Atene è «unica» per gravità nella zona dell’Euro e per questo «richiede una soluzione eccezionale», come il coinvolgimento dei privati «su base volontaria». Le banche creditrici della Grecia hanno promesso che contribuiranno per 54 miliardi in tre anni, e fino a 135 miliardi da oggi al 2020, ha annunciato l’Istituto della Finanza Internazionale. Al nuovo prestito da 109 miliardi parteciperà, oltre alla Ue, anche il Fmi. L’intervento prevede anche una estensione del ruolo del fondo salva stati, l’Efsf, che potrà rilevare i bond ellenici già scambiati sul mercato secondario. «Questo toglie spazio alla speculazione sull’euro - commenta Marco Giorgino, docente di Finanza al Politecnico di Milano - e dà stabilità ai mercati, che hanno interpretato l’intesa come l’espressione di quella volontà politica comune dell’Europa che finora è mancata.
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