Il count down per la riorganizzazione del piano sanitario regionale corre frenetico verso la scadenza: il 30 giugno prossimo, quando Marrazzo (titolare della delega alla Sanità) dovrà presentare il nuovo programma per il ripiano del deficit. Un compito che dovrà comprendere, oltre a provvedimenti attuativi che comporteranno mensilmente un considerevole risparmio di risorse, anche il dettaglio delle voci di spesa da ridurre. Secondo quanto ha anticipato egli stesso, la rimodulazione del piano di rientro «nascerà dal confronto con le parti sociali, con gli imprenditori, poi verrà portata in commissione Sanità e in Consiglio regionale. Solo dopo ci sarà il confronto con il governo». Ma il presidente non manca di scongiurare di nuovo, come ha fatto anche qualche giorno fa, il rischio del commissariamento spiegando che «non ci sono le condizioni. Il commissariamento metterebbe in discussione lequilibrio della sanità del Lazio». Unespressione a metà tra lauspicio e la certezza che provoca immediate reazioni. «Dovranno essere impegni veri quelli di cui Marrazzo dovrà farsi carico - taglia corto il senatore Cesare Cursi, presidente della commissione Industria e commercio di Palazzo Madama -. Esattamente alla stregua di quelli di cui si è fatto immediatamente carico il governo Berlusconi che ha fatto la sua parte riconoscendo una linea di credito alla Regione tale che lagenzia di rating internazionale Standard & Poors annullasse il credit watch negativo che si era guadagnata due anni fa e che tale, da allora, era rimasto».
Certo è che il rischio di un inasprimento fiscale rimane allorizzonte e si profila comunque possibile già da luglio, data certa per lassestamento di bilancio. A questo proposito Cursi auspica che «il piano di rientro che attraverso una serie di delibere Marrazzo dovrà attuare nei fatti non riguardi lincremento dellIrap per le imprese e dellIrpef per i cittadini, quando invece servono riorganizzazioni strutturali dellintera rete assistenziale. Mi auguro che gli atti vengano presto varati in considerazione del fatto che siamo ormai a metà giugno». E non ci vuole molto a capire a quali riorganizzazioni si riferisca Cursi. «Gli interventi dovranno riguardare la rete ospedaliera ma soprattutto quella ambulatoriale che deve essere adeguata agli standard di capillarità sul territorio. Ma cè pure un altro capitolo che deve essere considerato - prosegue il senatore - ed è quello riferito al ripristino del servizio ispettivo regionale per i controlli delle voci di spesa nelle Asl e negli ospedali. Controlli che dovranno servire anche al monitoraggio puntuale della spesa farmaceutica sul territorio e negli stessi nosocomi affinché anche per lanno corrente non si vada a caricare il surplus di consumo sulle aziende produttrici».
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