Chiusura di seduta pesante per la Borsa valori che come gli altri mercati europei sconta il rischio recessione negli Usa, paventato ieri dalla Federal Reserve. L'indice Ftse Mib cede il 4,52%, All Share a -4,62%. Piazza Affari registra comunque perdite minori rispetto alle altre Borse europee, in quanto il comparto più colpito - per via del tonfo dell'indice Pmi manifatturiero dell'eurozona - è quello industriale, che ha un peso minore sulla piazza milanese. La giornata è apparsa subito difficile, sulla base di un -2,8% di apertura. Sono tornati i timori sull'andamento dell'economia, dopo che la Fed ha parlato apertamente di rischi significativi per l'economia Usa. Dati negativi anche dal settore manifatturiero cinese, in calo l'indice Pmi della Germania. Sulla Borsa italiana ha pesato anche il downgrade operato da S&P che ha allineato il rating delle banche a quello del Paese, mentre lo spread Btp-bund è salito sopra i 400 punti base. In difficoltà tutto il settore auto, con Fiat che cede il 4,55% accusando ancora il downgrade di Moody's, Fiat Industrial -5,73%, Pirelli a picco con un -8,27%, Brembo -7,64%. Tra le banche brilla Bpm (+4,88%) per cui martedì prossimo il cda scioglierà finalmente il nodo sulla governance, adottando il duale, e sull'aumento di capitale, per cui sarà comunicato l'ammontare. Male Unicredit (-6,27%), Monte Paschi -5,96%, Mediobanca chiude in parità con un report in cui Nomura conferma il «buy» e il target price dopo i risultati di bilancio. Intesa fa meglio del settore con un -1,50%. Nell'energia Enel -5,10%, Eni -5,28%, Saipem cede l'8,22%, Tenaris a sua volta perde l'8,87%. Tra le altre blue chip Atlantia perde l'8,1%, ancora giù Mediaset (-6,96%) che risente sia delle ipotesi degli operatori su un rallentamento degli investimenti pubblicitari, sia della debolezza del governo Berlusconi. Scende anche L'Espresso (-7,41%), Rcs a -6,18%. Giù inoltre Fonsai (-7,38%), Ferragamo -8,96%.
Le Borse estere. Le Borse europee chiudono in forte calo sulla scia dell'ondata di vendite innescata sui mercati dall'allarme crescita lanciato ieri dalla Federal Reserve.
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