Sembra già finito il clima euforico, innescato dalla possibile creazione di una bad bank dove far confluire gli asset tossici, che mercoledì scorso aveva permesso alle Borse internazionali di chiudere la seduta in forte rialzo. L'aumento dei sussidi di disoccupazione e il calo delle vendite di case negli Usa hanno finito per prevalere sull'approvazione da parte della Camera del piano Obama da oltre 820 miliardi di dollari per il rilancio dell'economia. Sui listini sono così tornate a prevalere le vendite. Un ribasso generalizzato che non ha risparmiato Piazza Affari, dove il Mibtel ha ceduto l'1% per effetto di vendite diffuse su tutti i principali bancari, industriali (Fiat in particolare), telefonici. Ed è proprio in questo comparto che spicca la débâcle dei titoli Telecom (- 5,59%), penalizzati dalle preoccupazioni sui debiti della controllante Telco, che ieri ha annunciato di voler ricorrere contro l'obbligo di Opa sulla brasiliana Tim Participacoes. I titoli sono scesi al di sotto della soglia di un euro per la prima volta dalla fine di novembre. Da segnalare anche il forte calo di Fiat (-4,17%), dopo il rialzo dell'altroieri e in attesa della decisione del governo sull'entità degli aiuti al settore. Peraltro la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha previsto per il primo trimestre 2009 un calo degli ordinativi del 60%. Previsione che, se confermata, provocherebbe la perdita di 300mila posti di lavoro, dei quali 60mila in Fiat. In forte calo anche Stm, che ha perso il 3,59%, sfavorita dalla decisione di alcune società di rating di voler abbassare il target price dopo le previsioni negative sul mercato di riferimento rese note mercoledì. Venduti i bancari, che però rispetto al settore a livello internazionale hanno contenuto le perdite: Unicredit -2,7%, Intesa Sanpaolo -1,39% con Bpm in controtendenza (+1,16%). «Gli investitori che avevano acquistato ieri (mercoledì, ndr) hanno preferito portare a casa i guadagni», ha commentato il responsabile di una sala operativa. Male anche gli assicurativi, con FonSai a -4,77% e Generali a -3,76%.
Positiva invece Parmalat, che sale dell'1,81% in attesa dei dati che saranno diffusi oggi e anche dopo la smentita sul cambio di presidente; bene anche Eni, che ieri ha annunciato la scoperta di un nuovo giacimento nel Mare del Nord (+1,12%) e sale quindi nonostante l'ulteriore frenata del prezzo del petrolio. In ribasso anche gli altri mercati europei. A Parigi il Cac40 ha ceduto il 2,15%, a Francoforte il Dax il 2,01%, a Londra il Ftse100 il 2,45%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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