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In piazza i "vaffa" della sinistra contro Prodi e i sindacati

Centinaia di migliaia, contro il governo, il precariato, la Triplice: a Roma va in scena la sinistra di lotta che smentisce chi dice che non si sfila contro l'esecutivo. Giordano al premier: "Queste sono le nostre primarie". La replica. "Ho sempre ascoltato il popolo". Bertinotti: "Grande soddisfazione". Ma Cgil, Cisl e Uil difendono la legge Biagi con Berlusconi

In piazza i "vaffa" della sinistra contro Prodi e i sindacati

Centinaia di migliaia, contro il governo Prodi, contro il precariato, contro i sindacati: a Roma va in scena la sinistra di lotta che smentisce chi dice che non si sfila contro l'esecutivo. Non ci sono i ministri, ma i segretari dei partiti sì. E ci sono le bandiere della Cgil che la Cgil aveva vietato. Giordano: "Queste sono le nostre primarie". A Roma in 500mila, no 700mila (è la solita guerra delle cifre) quanti sono poco importa: sinistra di lotta e di governo contro la "sua maggioranza" e contro l'accordo sul welfare e chi l'ha sottoscritto. Così la sinistra vuol pesare prima del voto in Parlamento dove è decisa a cambiare ancora una volta le scelte di Prodi.

Bertinotti: "Grande soddisfazione" Il presidente della Camera Fausto Bertinotti, a quanto si apprende, sta seguendo alla radio e alla televisione il corteo contro il lavoro precario che sta sfilando per le vie di Roma. Ed ha espresso grande soddisfazione" per l'andamento della manifestazione in cui, l'atro, sfila anche la moglie.

Giordano: "Queste le nostre primarie" Proprio così, altro che primarie per Veltroni, ecco servite le primarie della piazza rossa. Parola del segretario di Rifondazione: "Queste sono le nostre primarie e lo dico positivamente... Ora con questo popolo bisogna fare al più presto un soggetto unitario della Sinistra". E avverte: "Noi siamo qui a sostenere il programma con cui abbiamo vinto le elezioni. Se Prodi raccoglie questa sfida, diventa più forte. prodi ascolti questo popolo".

Replica Prodi. "Ho sempre ascoltato il popolo..." "L'ho sempre ascoltato, ho sempre ascoltato". Così il presidente del Consiglio Romano Prodi ha risposto ai giornalisti che gli hanno ricordato le parole di Giordano. "Ringrazio Giordano per la sua raccomandazione, ma non ce ne era proprio bisogno", ha aggiunto serio il premier. Poi, avvicinato durante l'inaugurazione per Ponte Calatrava da un cittadino che gli ha raccomandato di "non ascoltare le campane che suonano ma non danno frutto", ha risposto: "Non c'é pericolo".

Diliberto: "Manifestazione contro il Pd" Anche contro il Pd, conferma il segretario dei Comunisti: "La manifestazione è una risposta al Partito Democratico. Sono stati sconfitti gli uccelli del malaugurio". Che bacchetta chi non c'è: "Mi sono molto emozionato - racconta - vedendo insieme, nella piazza di oggi, le bandiere del Pdci, di Rifondazione comunista, della Cgil e di tante altre sigle. E' la premessa per una cosa grande". Ma Sinistra democratica e Verdi non sono con voi oggi, fanno notare i cronisti. "Ho visto - è la risposta - molti esponenti dei Verdi e di Sd oggi in piazza. Forse avranno capito di aver commesso un errore nel non aderire ufficialmente".

I giovani Prc contro il convegno pro Biagi Ci sono stati alcuni momenti di parapiglia nella manifestazione organizzata al Centro convegni Capranica dal comitato a difesa della legge Biagi. Un gruppo di cinque o sei giovani di Rifondazione comunista è infatti entrato nella sala dove si svolge il convegno esibendo un lungo striscione proprio davanti al tavolo degli oratori: "Siamo troppo giovani per lavorare", era scritto sul cartello in polemica con alcune norme della legge 30. "Il protocollo non me lo accollo". Era scritto in un altro striscione esibito dinanzi al centro convegni. Gli organizzatori della manifestazione hanno strappato dalle mani il manifesto ai giovani di Prc che hanno fatto una qualche resistenza. Dopo una decina di minuti, i giovani hanno lasciato il centro convegni sotto una dura contestazione verbale da parte dei simpatizzanti del centrodestra.

Fi: "Bertinotti e Giordano li condannino" "Agli ideologi del precariato non bastava San Giovanni. Oggi il blitz dei giovani comunisti alla manifestazione pro legge Biagi, ha mostrato ancora una volta come questa gente sia solo in cerca di un passaggio in tv e non abbia nessun interesse a confrontarsi sul tema del lavoro e sullo sviluppo del Paese". Lo afferma in una nota Beatrice Lorenzin, responsabile dei giovani di Forza Italia. "Bertinotti e Giordano - aggiunge - condannino gesti che niente hanno a che fare con la politica e i bisogni della gente e offendono la memoria di Marco Biagi".

"Vendesi Cgil" e il "bamboccione" disoccupato Tra i manifestanti presenti in piazza c'é anche chi porta dei cartelli di solito usati per vendere le case con su scritto 'Vendesi Cgil'. E tra i manifestanti qualcuno grida: "La compro io, la compro io!". "Bamboccione disoccupato cerca ragazza romantica senza troppe pretese". E' il cartello portato invece da un gruppo di ragazzi di Bari. "Questa è la nostra ironica risposta alle parole del ministro Padoa-Schioppa - spiega il portavoce dei bamboccioni pugliesi, Stefano - Ho 32 anni e da ben tre sono disoccupato dopo un lungo calvario da precario. L'affermazione di Padoa-Schioppa dimostra che la classe politica italiana è fuori dalla realtà del Paese".

"Spero torni Berlusconi" Tra i cartelli e gli striscioni portati in piazza per dire no alla precarietà c'é anche chi, tra i gruppi dei giovani, porta un cartello con su scritto "Spero torni presto Berlusconi, così il centrosinistra tornerà a pensare".

Ovazione per Ingrao: la lotta continua Con queste parole, tre l'ovazione dei manifestanti, il padre nobile della sinistra Pietro Ingrao conclude il breve saluto dal palco di piazza San Giovanni ai manifestanti che sono scesi in piazza per protestare contro il precariato. Ingrao ribadisce che la giornata di oggi costituisce "una speranza per i lavoratori italiani" e conclude: "Auguri a voi, ai lavoratori e agli uomini di pace".

Slogan contro Prodi Per i duri del sindacato 'Lavoratori in lotta', il governo di Prodi è un governo di 'rapina'.

Il gruppo, proveniente per lo più da Napoli e dalla Campania, scandisce slogan contro l'esecutivo che viene definito "nemico dei lavoratori".

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