(...) Eccolo qui, il «biglietto da visita» di Roma. Siamo tra piazza di Spagna e piazza Mignanelli, nella gimkana urbana disegnata dalle transenne che «nascondono» i lavori di rifacimento dei marciapiedi e del fondo stradale. Lidea dellamministrazione comunale, evidentemente, è stata quella di tentare di creare un cantiere «nomade», che cambi forma quasi ogni giorno, riaprendo al traffico di pedoni e auto le aree appena risistemate, e chiudendone di nuove. Il risultato, però, è piuttosto pasticciato. Con la conseguenza che disavventure alla Hans sono dietro langolo sia per i turisti che per i romani, costretti ad attraversare un percorso a ostacoli nel cuore del centro storico della Città eterna.
Ci sono punti ad alto rischio, come la strettoia tra la fine di via Due Macelli e linizio di piazza di Spagna. Lo spazio tra larea chiusa per lavori sul lato di McDonalds e limpalcatura del palazzo di fronte permette a stento il passaggio di unautomobile alla volta, con il concreto pericolo che un pedone che si trovi suo malgrado a doppiare lo stretto finisca «spintonato» dagli specchietti retrovisori delle macchine di passaggio. Anche nel quadrilatero di piazza Mignanelli le insidie non mancano. Cè un gran bel buco proprio al centro dello slargo, coperto con unasse gialla di legno semplicemente posata sulla voragine. E mentre larea recintata e ancora chiusa è già pavimentata, quella tenuta aperta per il passaggio di veicoli e pedoni è sterrata. E quando piove, il fondo diventa fangoso e irregolare. Anche gli accessi ai palazzi sono degni di un campo di sopravvivenza: sottili pensiline di legno che corrono tra due file di reti arancioni e tondini di ferro. Al di là della sicurezza, pure non secondaria, lintera area della piazza (cè un cantiere anche di fronte a vicolo del Bottino) è decisamente «violentata» dai lavori, tanto da far pensare che forse una chiusura totale delle zone interessate dai cantieri sarebbe stata preferibile a questo pasticcio. «Per fortuna la scalinata è a posto, come anche la Barcaccia e la zona di fronte a via Condotti», osservano Carla e Antonio, due 40enni di Verona in vacanza nella capitale. «Però - continuano - larea intorno alla colonna e piazza Mignanelli sono deturpate dai depositi di materiali e macchinari, le indicazioni dei percorsi per i pedoni sono poco chiare, le transenne sono traballanti e i nastri di plastica spesso sono spezzati e si rischia di inciamparci camminandoci sopra». Anche Antonio, tassista, non è soddisfatto dei lavori per il nuovo look della piazza: «Qui - afferma seccato - è meglio non passarci proprio finché non finiscono.
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