La criminalità straniera organizzata nel controllo del territorio come quella italiana. Gli investigatori del commissariato Scalo Romana ne sono certi. Nelle ultime tre settimane hanno arrestato infatti sei persone - tre brasiliani e tre marocchini - tutte coinvolte in piccoli gruppi nel traffico internazionale degli stupefacenti nelle zone tra lo Stadera e il Gratosoglio e hanno recuperato 40 chili di hashish e tre di cocaina. Due-tre balordi extracomunitari in grado di vendere a Milano carichi di droga piuttosto consistenti (dai 150 ai 300 chili di haschish, perlopiù provenienti dalla Spagna) nel giro di 15 giorni. Malviventi che si danno appuntamento nei bar dei quartieri, locali gestiti da loro connazionali ben consci dei loro giri criminali e pronti a fornire un appoggio.
«Gli immigrati si sono rivelati molto disinvolti nel trasporto dei loro carichi - ha spiegato la polizia -. Abbiamo trovato lhashish che poi abbiamo sequestrato conservato in cartoni da 30 chili tenuti dagli spacciatori in bella vista sui sedili delle vetture mentre attraversavano la città».
La cocaina, invece, era stata nascosta in guaine cucite allinterno di trolley e portata dai tre brasiliani che viaggiavano sulla tratta aerea Amsterdam -Malpensa e finiti in manette venerdì scorso. Una volta a Milano, la droga era stata tagliata in un appartamento del Gratosoglio e venduta agli spacciatori locali per un controvalore di 30-40mila euro al chilo.
Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, le «batterie» di spacciatori che operano nei due quartieri sono in grado di gestire in autonomia lapprovvigionamento della sostanza dallestero, il trasporto, il nascondiglio e lo smercio allingrosso.
Il primo a finire in manette, il 25 ottobre al Gratosoglio, è stato un pregiudicato marocchino di 27 anni, regolare, che aveva attraversato tutta la zona sud della città con 35 chili di hashish e oltre un chilo di cocaina.
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