Picchia la mamma e il padre per vendetta cerca di investirlo

Il diciassettenne ferisce la madre che lo sgrida perché rientra tardi, poi denuncia il genitore che avrebbe tentato di travolgerlo

Enrico Lagattolla

Una lite, come già ce n’erano state. Una discussione tra i genitori e il figlio, l’ennesima. I toni che si fanno sempre più duri, le urla. Fino all’aggressione fisica. Il ragazzo che si scaglia contro la madre, violento, ferendola alla testa. E gli strascichi del giorno dopo. Con uno scatto d’ira del padre, ancora sconvolto per quanto successo la sera precedente. Denunciato dal giovane, perché avrebbe tentato di investirlo con l’automobile all’uscita di casa.
Una crisi familiare in un contesto già problematico. Una situazione delicata che precipita dalla notte al giorno. Sedriano, comune dell’hiterland milanese, a venticinque chilometri a est del capoluogo lombardo. Un paese tranquillo, poco più di diecimila abitanti. Mercoledì scorso, invece, la «scintilla» che turba la quiete.
Marco (il nome è di fantasia, ndr), 17 anni, torna a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. È tardi. Ad aspettarlo, sveglia, c’è la madre. «Ti sembra questa l’ora di arrivare?». Un rimbrotto come tanti. Una frase già detta. Per il giovane, forse, un rimprovero sentito troppe volte. I due si trovano a discutere in cucina. Basta poco, e si accende la lite. Col ragazzo che rivendica a «muso duro» la propria indipendenza, e la madre che cerca di far rispettare le regole familiari. Ben presto, dalle parole si passa a un vero e proprio scontro fisico.
Il giovane si scaglia contro la donna. Prima gli spintoni, poi la situazione precipita. Le prende la testa tra le mani, e gliela sbatte violentemente contro lo sportello del forno. La donna cade a terra sanguinante. Viene portata dal marito al pronto soccorso, dove viene medicata, e giudicata guaribile in venti giorni. Sul posto intervengono gli agenti della polizia municipale di Sedriano e i carabinieri di Bareggio. Il ragazzo, per questo episodio, viene denunciato per il reato di lesioni gravi. Ed è la Procura dei minori ad aprire un fascicolo a suo carico.
Ma la «faida» familiare non è conclusa. E a raccontare il seguito è lo stesso Marco. Il giorno dopo, giovedì, chiama la stazione di Bareggio. «Mio padre ha cercato di investirmi». E descrive lo scatto d’ira del genitore dopo un’altra lite, e la sua aggressione dovuta allo stato di shock per quanto successo la sera precedente. Il ragazzo dice di essere uscito di casa sbattendo la porta, e - stando alla sua testimonianza - di essersi trovato di fronte l’uomo al volante della propria auto. Che avrebbe accelerato, cercando di colpirlo. «Non c’è riuscito», dice il giovane ai carabinieri. E in effetti non è ferito. Anche per questo, i militari stanno cercando di verificare l’episodio o se quella del giovane sia stata una «ripicca» nei confronti della famiglia.

La vicenda, dunque, è ancora da chiarire. Ma nei confronti del padre, ora, pesa un’accusa grave, formalizzata - come atto dovuto - dal pubblico ministero Grazia Pradella. Che nei suoi confronti ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di tentato omicidio.

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