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Picchiava e perseguitava i compagni di scuola. A 15 anni arrestato per stalking

Sassari, il ragazzino, a capo di una banda di bulli terrorizzava i coetanei. Le violenze riprese coi telefonini venivano poi esibite su Internet. Ma non solo: le vittime venivano minacciate su Facebook

Molestava, picchiava e insultava i suoi compagni di scuola. Quelli che considerava pià deboli e «vigliacchi» Poi filmava anche le aggressioni col telefonino e le mandava in rete su You tube. Quello che spaventa di più in questa storia è l'età del protagonista: quindici anni appena. Ma l'essere poco più che un adolescente, stavolta, non l'ha salvato. Ieri è stato arrestato per aver picchiato, perseguitato e minacciato sui social network più in voga del momento i suoi compagni di classe. È un recidivo della violenza: alcuni mesi fa era già stato denunciato per gli stessi reati eppure non si è per nulla intimorito. Ora si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione in provincia di Sassari e affidato ai servizi sociali.
Il provvedimento firmato dal Gip del Tribunale per i minorenni di Sassari gli è stato notificato ieri mattina dai carabinieri della compagnia di Ozieri al termine di un'indagine coordinata dalla competente Procura che per la prima volta ha contestato a un minore anche il reato il reato di stalking. Già perché secondo gli investigatori in molti casi non si tratta solo di estemporanee violenze ma di vere e proprie persecuzioni nei confronti delle vittime. Lo studente - che frequenta un'istituto superiore del Sassarese - stando alle accuse avrebbe capeggiato un gruppetto di bulli che spadroneggiava all'interno della scuola. Nel mirino della baby gang, compagnidi classe o studenti dello stesso istituto consideratideboli e indifesi, sbeffeggiati e insultati per i loro difetti fisici, ma anche aggrediti e picchiati, ripresi con gli immancabili telefonini per poter poi apparire su You Tube. Il tutto con ripetute minacce alle vittime via internet, in particolare attraverso Facebook.
In cinque di questa banda di bulli erano stati denunciati dai carabinieri qualche mese fa, quando uno dei ragazzi, esasperato, aveva deciso di raccontare tutto ai genitori. Da quì la denuncia e le indagini.
Ma il «capo» non si è fermato. Anzi, sottolineano gli investigatori dell'Arma, ha intensificato le sue molestie tanto da far configurare il reato di stalking che poi gli è stato contestato.

Il giovane dovrà inoltre rispondere di violenza privata, percosse, ingiurie e minacce.

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