La piccole cose che ci fanno innamorare della quotidianità

Una scrittrice inglese compila un elenco dei gesti più comuni ma per questo più trascurati benché importantissimi che possono rendere felice la nostra vita di tutti i giorni

La vita è fatta di tanti piccoli piaceri ma nessuno se ne accorge mai. La vita quotidiana, descritta da noi, è sempre un elenco di sciagure. Di rimpianti. Di angosce. Di speranze rigorosamente destinate al tramonto. E a finire deluse. Maeve Haran, scrittrice inglese autrice di una decina di libri, invece è andata in controtendenza. Ha preso un foglio di carta e si è imposta di scriverci sopra le tre cose più dolci, tenere o carine che le era capitato di fare nell'arco della sua giornata. E solo in quel momento si è accorta che erano molte più di tre. E che in fin dei conti la sua giornata, ogni giornata, nascondeva molti gesti piacevoli che regolarmente la memoria metabolizzava e triturava senza apprezzarne le qualità. Quel foglio oggi è diventato un libro dal titolo «La schiuma sul cappuccino» (Piemme, pp. 219, euro 14,50) e racchiude uno sterminato elenco di cose assolutamente e squisitamente normali che possono ripagare però il morale di chi le fa, regalando la gioia di piccoli ma preziosi incantesimi.
Capita così di vedere l'alba, quando la luna è ancora splendente in cielo e il sole sorge all'orizzonte. L'alba più bella dell'autrice è quella vista in Turchia e in tema di viaggi tra le cose più piacevoli c'è senz'altro quella di riveder comparire i bagagli all'aeroporto. Piccola ma intensa felicità che ci rassicura da spiacevoli perdite. Come quando si ha la meglio sulla tecnologia e magari è sufficiente un minimo intervento a regalarci una sorta di onnipotenza tecnica. Almeno per un istante. Come quello che si perde per scegliere un profumo, un'essenza che ci accompagnerà per tanto tempo, che rappresenterà il nostro odore, il nostro sapore e ci renderà riconoscibili e distinguibili. E che dire poi quando capita di procurarsi qualcosa senza spendere nulla o molto poco... Motivo che ci spinge a visitare mercatini, bancarelle, fiere, sempre nella speranza di tornare a casa dopo aver fatto affari d'oro.

Per non parlare dei momenti di vita al parco che spesso nascondono dietro di loro piacevoli attimi di dolcezza trascorsi con il proprio lui o la propria lei, oppure intenti a far giocare un bambino o a far correre felice il proprio cane. Insomma la scrittrice inglese finisce per elencare un'infinità di piccole cose che lasciano sognare. Nel loro piccolo. E che proprio per questo passano inosservate.

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