FirenzeIl primo giorno della 71esima edizione Pitti Bimbo, la rassegna più importante per la moda dei più piccoli con 539 marchi presenti in Fortezza da Basso fino a sabato, era partito con coccarde e T-shirt tricolori indossate dallo staff di Miss Blumarine. Né il tifo né la presenza, su una passerella di erba fresca della piccola Ginevra Gilardino, figlia del bomber della nazionale sono bastati a esorcizzare l'uscita della nostra squadra dai mondiali. Ma la cocente sconfitta sarebbe arrivata solo a pomeriggio, perciò c'è stato tutto il tempo per godersi lo spettacolo di bambine vestite di tutto punto nello stile amato da Anna Molinari, la signora delle rose che per la prossima estate ha preferito il papavero stampato su deliziosi abitini.
Amor di patria e orgoglio sono comunque salvi perché la moda, forse più del calcio, è in grado di esprimere i nostri valori. "Rappresentiamo l'eccellenza e l'esclusività della sartoria italiana", dichiarava Imelde Cavalleri raffinata designer de I Pinco Pallino, la Rolls Royce della moda per bambini. Anche per l'estate 2011, con la linea Gold, questa griffe fa il pieno di consensi con tessuti a telaio e vivide stampe digitali, gonne a intrecci di nastri come la paglia delle sedie Thonet e, per il maschietto, la giacca blu di lino spigato. Collezioni preziose ma allo stesso tempo portabili. Come BLav disegnata da Lavinia Borromeo, madre di Leone e Oceano, i pargoli di John Elkann, presidente della Fiat che ieri pomeriggio è giunto a Firenze a dar man forte alla bionda signora. "La qualità italiana è il punto di partenza per una moda da bambino fatta di naturalezza e semplicità nonostante la ricerca i dettagli siano estremamente curati" sottolineava Lavinia mostrando tre modelli esclusivi tra cui un abito in shantung di seta rosa con fiocchetti e ruches e annunciando, per il prossimo anno, una culla di design con i Fratelli Guzzini.
Piccoli elegantoni crescono, perciò, se è vero che per le scarpe da bambino, la signora abbia preso come ispirazione un mocassino e una pantofola di velluto del marito. Per la bambina, invece, Lavinia ha chiesto a Giorgia Caovilla di disegnare deliziosi sandali gioiello. Sulla couture punta anche Ermanno Scervino che per la bambina ha creato una decina di modelli cerimonia. "Sartoria pura e concetti trasferiti con garbo dalla donna alla bambina. Con entusiasmo dei nostri buyer, i più bei negozi italiani e stranieri", diceva lo stilista mostrando anche la bellezza di abitini in lino con ricami a punto croce e tagli al vivo e la passamaneria di paillette sulle righe bianche e blu delle maglie e nei risvolti dei jeans. Ma non tutto è rose e fiori perché si fa sempre più dura la concorrenza fra i prodotti fatti in Italia e quelli anche di griffe altisonanti realizzati in Cina, Romania, Albania. Come si esce da questa situazione? "Solo con la coscienza dei consumatori che dovrebbero privilegiare il vero made in Italy"denunciava Giuseppe Vario, designer dell'azienda pugliese IVR che produce anche Roccobarocco Kids, una linea che alle bambine offre l'eleganza dell'abito di seta stampata a pois con pettorina di fettucce intrecciate a mano e al maschietto il completo d'ordinanza in lino blu.
La prima giornata del salone dove si era svolta anche la divertente sfilata di Sarabanda, con bambine dive e maschi nei panni di regista e paparazzi, si è conclusa in serata con il défilé di Monnalisa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.