Ma quelle foto ci sono veramente o è tutto un bluff? Attenzione perché non parliamo del paparazzo sardo Zappadu, quello appostato fuori Villa Certosa. C’è un altro paparazzo, ma molisano, che pedina i politici armato di flash. È Antonio Di Pietro, il paparazzo più temuto del basso Molise. Lo ha detto lui stesso l’altro giorno in un accaldato comizio nell’aula consiliare di Venafro, piccolo comune alle porte di Isernia. «Il Pd inciucia col governatore del Molise!» ha urlato Di Pietro fuori dai gangheri per il dissidio feroce che divide Idv e Pd nella sua regione. E poi, dopo il primo colpo, ha tirato fuori l’asso nella manica alla Fabrizio Corona. «Io ho le foto di questi signori del Partito democratico che vanno a bussare alla porta del presidente Iorio per incarichi per sé e per amici. Questi predicano bene ma razzolano male. Ma io ho le foto!» ha minacciato Tonino davanti all’incredulo parterre di cronisti locali. Quali foto? Chi le ha scattate? Le pubblicherà? Le terrà nel cassetto? Le proporrà ad un settimanale scandalistico? Una minaccia o una prova fotografica che inchioderebbe il Pd? E chi lo sa. Quel che si sa è che la paparazzata di Di Pietro ha fatto esplodere i fragilissimi equilibri con l’alleato Pd. Di Pietro ha scelto il suo Molise per annunciare la rottura definitiva con l’ex alleato: «Subito dopo le elezioni faremo un congresso straordinario nazionale per separarci definitivamente dal Pd e rafforzare il nostro percorso di dura opposizione al governo». E i Democratici? L’altro ieri a Campobasso c’era il segretario Franceschini, arrivato in Molise per appoggiare il candidato sindaco del Pd nel capoluogo (Pd e Idv corrono separati), l’ex senatore Augusto Massa. Ma Franceschini non ha replicato nulla a Di Pietro («Non rispondo agli attacchi del leader dell’Idv, questo doveva essere il momento dell’unità»), tanto che Il Quotidiano del Molise ha aperto il giornale con questo titolo: «Franceschini snobba Di Pietro». Chi ha risposto è stato invece il coordinamento regionale dei Democratici, con una lettera pubblica a dir poco rovente: «Onorevole Di Pietro - si legge nel testo che non porta alcuna firma -, ora basta con le calunnie e le verità a suo uso e consumo. Il suo avversario è il centrodestra non il Pd. Ci vuole una bella faccia tosta a fare quelle dichiarazioni (quelle delle foto, ndr). Basti pensare alla spartizione di cui Di Pietro e Iorio sono stati autori per la nomina del cda della Società per l’autostrada del Molise dei cui cantieri ad oggi non vi è ancora traccia. Apettiamo le sue scuse, altrimenti ci vedremo costretti a tutelare la dignità del Pd anche in sede legale». Insomma, o Tonino smentisce o lo quereliamo, come nel canovaccio dei peggiori divorzi.
Il Molise piccolo laboratorio della separazione tra Idv e Pd, perché lì Di Pietro si sente sufficientemente forte (è casa sua) per andare da solo. Idv ha infatti suoi candidati autonomi sia per le comunali di Campobasso sia alle provinciali di Isernia. Tonino è riuscito a farsi nemici tra gli ex amici del Pd. E non solo.
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