Di Pietro è Di Scoglio, Mario Chiesa è Cattedrale

Tangentopolis e i quarantamila ladroni. Le malefatte di una banda di politici e cialtroni, episodio completo a fumetti, disegni di Massimo Pesce, Renzo Barbieri editore, gennaio 1994, Collana Spektron N.10, serie «I Nobel del Fumetto», Anno II n.10, 3500 lire.
In copertina: immagine di Antonio Di Pietro, un paio di manette, due carabinieri, una donna nuda che guarda ammiccante. Bettino Craxi.
Avvertimento a pagina 3: «Per raccontare Tangentopoli e le sue nefandezze sarebbe necessario riempire decine e decine di volumi. I cialtroni che ci hanno governato, molti dei quali siedono ancora in Parlamento, sono una massa. \ Si tratta di episodi veritieri che i cialtroni, certi della propria impunità, si confidavano l’un l’altro tra un pranzo al Savini e una vacanza ai Tropici. Ci auguriamo che ciascuno di essi becchi quindici anni di galera dura, senza sconti, così non potrà godere i miliardi intascati e ben occultati. A questi onorevoli, ai loro tirapiedi, trafficoni, intrallazzatori, mafiosi, portaborse, alle loro troie, i più robusti calci nel culo dal Popolo Italiano».


Nel fumetto, un magistrato identico ad Antonio Di Pietro è «Di Scoglio», un altro identico a Gherardo Colombo è «Tortorella», un socialista identico a Mario Chiesa è «Cattedrale», un sindaco uguale a Paolo Pillitteri è «Ficchittieri» e via così. Il tutto mescolato con storie di sesso, droga e ogni genere di perversione.

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