Pigneto invivibile per la «movida», il mercato rionale e l’isola pedonale

Il comitato di quartiere protesta: «Non se ne può più»

Enza Colagrosso

Emergenza al Pigneto, il quartiere che negli ultimi anni si è trasformato in un «divertimentificio» notturno quasi come Trastevere. Con una riunione del Comitato di quartiere, la gente del posto si è ritrovata qualche giorno fa per parlare degli schiamazzi notturni che stanno rendendo la vita impossibile a tutti. Con i cittadini, a discutere in strada, anche il vicepresidente del VI municipio che, esponente di centrosinistra dopo ben 5 legislature del suo colore politico o per dirla meglio, dopo 25 anni di governo della sinistra nel quartiere, è intervenuto per promettere alla gente che qualcosa sarebbe stato fatto. Ma qual è il problema che quei cittadini lamentano da anni? Il grande chiasso notturno che non permette a nessuno di riposare. La situazione del quartiere viene infatti descritta così dagli abitanti: dalle 19 alle 4 del mattino, in quella che ormai molti ritengono essere la “maledetta” isola pedonale del Casilino, il baccano lo fanno i nottambuli che hanno scelto via del Pigneto come loro ritrovo, poi arriva il mercato rionale che inizia l’allestimento all’alba e per completare le pulizie rimane attivo fino a tardo pomeriggio. Insomma il Pigneto, un quartiere caratteristico di Roma, è diventato un posto invivibile, per un mercato che continua a vivere in una sede non idonea e per la «movida» notturna.
I rappresentanti del Comitato su una cosa sono concordi: questa situazione va avanti da anni, ma negli ultimi mesi è peggiorata in maniera insostenibile. Tanti vorrebbero far ricadere la colpa sugli extracomunitari, ma tutti sono pronti a giurare che non è così. Di chi è la responsabilità? «Degli studenti, della gente, ma più che altro di questa dannosa isola pedonale», hanno risposto quasi tutti i presenti inviperiti e sicuri che intanto nessuno farà nulla, ma nel contempo non rassegnati al fatto di sentirsi abbandonati a loro stessi. Infatti ognuno di loro è pronto a raccontare un episodio di rissa, tra ubriachi o drogati, quando la sua richiesta di aiuto fatta ai vigili urbani o alla polizia non ha avuto alcun esito. «Inoltre - spiega Maria, una delle fondatrici del Comitato - nessuno controlla l’orario di apertura e chiusura dei negozi che continuano indisturbati a vendere vino, birra e alcolici tutta la notte. Attenzione - sottolinea - non parliamo di bar, ma di alimentari o altri esercizi commerciali che obbligatoriamente dovrebbero chiudere alle 20». «Così sotto le nostre finestre - racconta un altro cittadino - si canta, si balla, si fa sesso a cielo aperto, si giocano partite di calcio, si fanno risse, si “vola” con la droga e poi al mattino ci svegliamo sommersi di escrementi, bottiglie rotte, siringhe e abbondanza di vomito».
«Si può vivere così?» è la domanda ricorrente. Mentre tutti i residenti erano presi nella conversazione, il primo gruppetto di ubriachi, per niente intimorito dalla situazione, ha iniziato a bivaccare su una panchina poco distante. «È un anno esatto che mi reco ogni giorno al municipio per denunciare la situazione - racconta il titolare di un’attività commerciale del posto - sanno tutto ma non hanno fatto nulla! La sera per noi scatta il coprifuoco alle 19 perché da quel momento in poi attraversare l’isola pedonale significa affrontare un percorso a ostacoli fra: gente seduta, ubriaca, grosse chiazze di urina, cocci di bottiglia e altro».
Massimo Davenia vicepresidente del gruppo di Alleanza Nazionale alla Provincia, che conosce bene la realtà del VI municipio perché per anni è stato ne è stato consigliere, nel commentare la situazione ha ribadito come da anni lui abbia portato avanti una battaglia contro l’isola pedonale al Pigneto. «Le ragioni che adducevo allora - spiega - quando con forza ho detto no all’isola pedonale, si dimostrano più che fondate oggi.

Creare l’isola pedonale al Pigneto - aggiunge - ha distrutto il commercio di quella zona e le nuove attività che cercano di nascere, oggi vengono soffocate anche dal degrado in cui la sinistra ha lasciato quelle zone. Così dopo l’isola pedonale e il mercato, ora si aggiunge il caos notturno a distruggere uno dei quartieri più belli e caratteristici di Roma».

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