Pioggia di disdette per paura, crisi e scandali

Visitatori dimezzati, il turismo piange. Ma c'è un eccesso d'offerta

Anna Maria GrecoRoma I numeri del Giubileo del 2000 sono molto lontani e il turismo, a 100 giorni dall'apertura della Porta santa, piange. Pesa l'effetto terrorismo, fin dagli attentati parigini del 13 novembre (e ancor più lo sarà dopo gli ultimi di Bruxelles), ma anche la crisi economica fa la sua parte, con gli scandali di Mafia capitale.Il 2016 si è aperto con una pioggia di disdette e il dimezzamento dei visitatori attesi ha messo in crisi le strutture religiose di accoglienza, figurarsi le altre. Eppure, per il dominus vaticano dell'operazione monsignor Rino Fisichella, i 3 milioni di pellegrini dei primi 3 mesi, che hanno partecipato ai 50 eventi giubilari, non sono affatto pochi per un Giubileo «diverso», «diffuso» in tutte le diocesi, come l'ha voluto il Papa.Certo, il Censis ne stimava 33 milioni, contro i 25 del Grande Giubileo di fine millennio e sembra una quota difficile da raggiungere. Federalberghi parla di un calo di presenze del 10 per cento, rispetto all'anno scorso. «Per la prima volta da molto tempo - dice Stefano Fiori, presidente sezione Turismo di Unindustria - le presenze all'inizio dell'anno hanno avuto il segno meno, ma da febbraio ci sono segnali di ripresa per tornare ad una crescita annuale del 5 per cento. La lieve flessione a Roma e nell'hinterland di presenze negli alberghi è soprattutto per la contrazione della domanda italiana. Quella estera mantiene un segno lievemente positivo, ma decisamente inferiore al recente passato».Monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell'Opera romana pellegrinaggi, vuol'essere ottimista: «É un po' come per l'Expo: nei primi mesi, anche per responsabilità dei media, si è diffusa la preoccupazione di venire a Roma. Ma adesso, con il passaparola, la gente capisce che non ci sono problemi e tutto è tranquillo, così per Pasqua sono già aumentate le prenotazioni e abbiamo previsto da marzo un'affluenza notevole nella capitale». Previsioni su cui peserà l'effetto Bruxelles?A Roma, comunque, c'è un eccesso di offerta,per Confcommercio. Spiega Daniele Frontoni, presidente Giovani albergatori di Federalberghi Roma: «Il numero di posti letto è esagerato. A hotel e case per ferie religiose si aggiungono troppi bed&breakfast e case vacanze private, molti abusivi». La concorrenzafa calare i prezzi calano: alberghi a 4 stelle offrono camere doppie a 40 euro al giorno, più 12 di tassa di soggiorno, ma ci sono stanze low cost a 10-20 euro.Per attrarre visitatori grandi e piccoli hotel riscoprono la loro storia legata al Giubileo. Il Rome Cavalieri, ad esempio, si chiama così perchè sorge sulla via Francigena, da Canterbury a Roma, e un tempo i viaggiatori a cavallo riposavano sulla collina di Monte Mario, prima di arrivare a San Pietro.

Sulla via Appia, a 100 chilometri dalla capitale, la prima stazione di posta nello Stato pontificio per i viaggiatori del Regno Borbonico è oggi il Foro Appio Mansio Hotel, che nei suoi ristoranti conserva la tradizione culinaria dei viandanti.

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