Alberi abbattuti, semafori in tilt, allagamenti, fiumi straripati, metropolitane, autostrade e scuole chiuse e la città trasformata in «groviera». La capitale, da tre giorni ostaggio del maltempo, ieri è stata messa in ginocchio dalla pioggia, che per tutta la mattina e per gran parte del pomeriggio non ha dato tregua ai romani.
Il bilancio è stato pesante, quanto il superlavoro dei vigili del fuoco, che hanno eseguito 200 interventi per rimuovere fusti e tronchi volati giù a causa del temporale. In un cortile condominiale di via Giuseppe Ferrari, a Prati, un cedro è finito sulla facciata del palazzo, danneggiando i balconi. Anche cancellate, auto in sosta in centro, al Flaminio, allEur, sulla Cassia e allAventino e lingresso di un cinema in via Enrico Fermi sono finiti nel mirino delle piante sradicate dal vento. A Valmontone, Cave e Palestrina, invece, i pompieri sono stati costretti a chiudere alcune vie per le frane. E non è andata meglio ai vigili urbani, «palleggiati» da una parte allaltra della città per cedimenti del manto stradale, crolli di recinzioni, tamponamenti, incidenti con feriti lievi, semafori in tilt e ingorghi del traffico. Per tutta la notte, poi, un vasto allagamento ha paralizzato la circolazione sulla via Collatina. Problemi anche per gli automobilisti che si sono trovati a passare in piazzale del Verano, piazza Bologna, alluscita della tangenziale est, a via del Tintoretto e via Cristoforo Colombo.
Come se non bastasse le due linee della metro sono rimaste ferme poco dopo le 7 e fino alle 7.23 per un calo di tensione dovuto al nubifragio, con lunica eccezione della stazione «Giulio Agricola» chiusa per diverse ore perché allagata. Stop alla circolazione, dalle 8.15 alle 8.40, anche sulla Roma-Pantano. Per buona parte della giornata è rimasto inaccessibile al traffico anche il nodo tra lA/1 e lA/24 Roma-lAquila, per chi proveniva da Napoli diretto nella capitale. Lacquazzone, poi, ha trasformato in «sorvegliato speciale» lAniene, monitorato costantemente dallArdis e dalla Protezione civile. Ma, nonostante i controlli dei pompieri, non cè stato nulla da fare: in tarda mattinata il fiume è esondato a Bellegra, Corcolle e nel comune di Agosta, dove decine di persone si sono salvate arrampicandosi sugli alberi.
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