Il 2011 procede meglio del previsto in casa Pirelli, che nel primo trimestre batte le attese degli analisti e alza i target di fine anno. A marzo il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera ha aumentato i ricavi a 1,4 miliardi (+23,4%), a fronte di un utile netto di 81,4 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 38,9 milioni di un anno prima (+63,6% a 143,3 milioni lutile operativo post oneri di ristrutturazione); la redditività (ebit/vendite) si è attestata al 10,2% (dal 7,7%). La trimestrale è superiore al consensus che prevedeva un fatturato di 1,35 miliardi e un utile di 65 milioni.
Da qui la convinzione di Pirelli di poter ora centrare a fine anno un giro daffari «superiore ai 5,85 miliardi», contro la precedente indicazione di 5,55 miliardi. Alla base dello scarto ci sono sia la ripresa delle domanda mondiale di pneumatici sia la scelta di puntare sul segmento «premium», quello maggiormente redditizio. La domanda è stata «più forte delle nostre aspettative sia nelloriginal equipment sia nel replacement», ha detto Tronchetti agli analisti.
A livello consolidato il mol si è attestato a 203,4 milioni (+43,3%) mentre la posizione finanziaria netta è rimasta negativa per 712,8 milioni (678,4 milioni un anno prima), dopo investimenti per 96,9 milioni. Per quanto riguarda nello specifico la controllata Tyre, che rappresenta da sola il 99% del giro daffari della Bicocca, lincremento delle vendite trimestrali è stato del 24,7% a 1,384 miliardi, con un utile di 88,5 milioni (50,1 milioni nel marzo 2010); ma sale anche il debito a 1,359 miliardi. In aprile la capogruppo Pirelli & C ha poi provveduto a un aumento di capitale a favore della controllata per 500 milioni.
In una giornata difficile per i listini, Pirelli ha ceduto l1,38% ma il gruppo lavora ora «per raggiungere la parte alta» degli obiettivi indicati sul 2011. Davanti agli analisti Tronchetti ha però preferito rimandare a un momento successivo alla semestrale la previsione sulla redditività.
Di certo il rialzo delle materie prime non è stato finora un problema per Pirelli che ha potuto compensare quasi del tutto il fenomeno ritoccando i propri listini.
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