Marianna Bartoccelli
da Roma
«Limmigrazione clandestina è una minaccia crescente per la sicurezza e lordine pubblico». Non ha mezze misure il ministro Pisanu commentando dopo due giorni di riflessione lomicidio di Claudio Meggiorin, il barista di Varese, assassinato da un albanese clandestino. «Chi entra in Italia - continua Pisanu - violando la legge, difficilmente sfugge ai circuiti perversi del lavoro nero, della manovalanza criminale o della delinquenza di strada».
Giudizi duri che creano immediate reazioni da parte di esponenti dellopposizione, ma Giuseppe Pisanu, mentre le agenzie battono la notizia che a Lampedusa nella notte sono sbarcati altri 166 clandestini, insiste e attacca coloro che si oppongono alle forme di contrasto messe in atto dalla polizia e dal Viminale.
«Le dimensioni e la pericolosità del fenomeno - ribatte il ministro - non ammetteno tregue nellazione di contrasto, così come daltra parte la sua complessità esclude semplificazioni illusorie». Ma con chiaro riferimento a Varese e alla reazione di tanti, il ministro sottolinea che «nessuno spazio può essere lasciato a reazioni aberranti al di fuori della legge».
«Quanto è accaduto a Varese deve far riflettere tutti coloro che in un modo o nellaltro, nelle istituzioni e nelle piazze si oppongono a qualunque forma di contrasto o di controllo allimmigrazione clandestina», afferma. E preoccupato da alcune dichiarazioni e atteggiamenti al limite della xenofobia aggiunge: «Assecondare la tendenza di chi si oppone alle forme di contrasto, significa esporre le comunità locali a rischi crescenti di illegalità, creando le premesse per manifestazione di intolleranza, razzismo e xenofobia che nessun paese civile può ammettere». E per stoppare attacchi polemici il ministro Pisanu sottolinea che quanto è accaduto a Varese deve far riflettere che «non cè alcuno spazio per reazioni aberranti». Parole non condivise da Paolo Cento dei Verdi che individua nelle parole di Pisanu «il modo per alimentare una campagna dodio contro gli immigrati clandestini»
Non è la prima volta che il ministro sottolinea il pericolo rappresentato dai clandestini.
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