Pisanu: l’Italia non è la Francia ma gli stranieri vanno controllati

Ieri sciopero generale: protestano contro il costo eccessivo del carburante. E i manifestanti hanno impedito a un traghetto di attraccare

Francesca Angeli

da Roma

Lotta senza sconti al traffico di clandestini. Politiche di promozione e sostegno per la piena integrazione dei regolari. Altrimenti anche nelle periferie italiane «ci sarà da piangere». Il ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, sollecitato da un’interrogazione parlamentare, affronta ancora una volta nell’aula di Montecitorio e poi fuori durante un convegno sull’Islam, il tema dell’immigrazione con un accenno alla gravissima situazione delle banlieue francesi e impone un taglio netto alle polemiche sui centri di permanenza temporanea italiani, i Cpt. «Nessun abuso - dice Pisanu - è mai stato compiuto nel Cpt di Lampedusa, neppure nei momenti più difficili». I Cpt «non vanno chiusi, ma al contrario aumentati e potenziati».
La rivolta che ha incendiato le notti dei sobborghi di Parigi, osserva il responsabile del Viminale, «merita tutta la nostra attenzione». Guai, dice Pisanu, a «chiudersi nella politica dei muri, perché i muri, prima o poi, crollano addosso alle persone e alle loro comunità». La pratica del dialogo e la lotta all’emarginazione, però, devono sempre essere accompagnate dal «contrasto dell'immigrazione clandestina e dalla lotta senza quartiere alle bande di criminali che la sfruttano». Ma, aggiunge, «questa lotta, da sola, non basta». In tal senso, «occorre governare con oculatezza l’immigrazione regolare e occorre un’integrazione appropriata, basata sul rispetto reciproco e l'osservanza della legge».
Pisanu risponde anche alle accuse sollevate, tra l’altro, dall’inchiesta sul Cpt di Lampedusa del giornalista Fabrizio Gatti dell’Espresso, che aveva denunciato sul settimanale violenze e abusi. Ma Pisanu respinge quelle accuse con forza. Anche se nel Cpt di Lampedusa si registrano «disagi gravissimi e umanamente inaccettabili», mai «fino ad oggi, neppure nei momenti peggiori di sovraffollamento» sono stati segnalati «in maniera circostanziata atti di violenza o abusi di qualsiasi genere». Il ministro chiarisce che, dopo il servizio di Gatti, il governo non è rimasto con le mani in mano. «Dopo il noto servizio ho disposto severi accertamenti: non è emerso nulla che possa configurarsi come atto di violenza». Pisanu ha ricordato che, mentre la capacità ricettiva del centro è di 186 persone, «nei primi dieci mesi di quest'anno ne ha già accolte oltre 11.000» ed è ovvio che una tale massa di persone fa entrare in crisi «l’intero apparato, pregiudicando il rispetto delle condizioni ordinarie in fatto di igiene, sicurezza e gestione amministrativa». Nonostante le difficoltà, però, il ministro sottolinea come «l’azione amministrativa nei confronti degli immigrati sia stata sempre condotta con umanità». Pisanu, quindi, respinge come «inaccettabili i giudizi sommari e infamanti sul conto degli operatori delle nostre forze dell’ordine e del volontariato che, spesso in condizioni difficili, prestano servizio presso i Cpt».


«Ancor meno accettabili» Pisanu giudica «le accuse di insensibilità rivolte ad un Paese come il nostro che ogni anno salva migliaia di vite umane spingendo i suoi mezzi navali ad oltre settanta miglia dalle proprie coste, mentre altri non vedono e non sentono». Comunque a Lampedusa, dove è stato confermato lo stato di emergenza, è in arrivo un commissario ad hoc, il prefetto Dionisio Spoliti, ed entro l’estate verrà costruito un nuovo centro.

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