Piso: «Dobbiamo stanare Veltroni»

L’ex presidente di An: «La nostra azione sarà proporre un’alternativa di governo»

Dopo cinque anni alla guida della Federazione romana di An, Vincenzo Piso ha passato il testimone a Gianni Alemanno, «la ciliegina sulla torta dalla quale dovrà partire il nostro rilancio».
Cosa ha rappresentato il congresso dell’Eur?
«Il congresso ha ribadito come la stragrande maggioranza della base si sia riconosciuta in Alemanno. Personalmente sono soddisfatto perché il mio gruppo di riferimento, il “coordinamento circoli Nuova Roma”, ha portato a votare più di 3mila persone, confermandosi come la prima realtà territoriale grazie anche al rapporto con le categorie, tra cui quella degli autoferrotranvieri».
Proprio Alemanno ha messo il dialogo con le categorie al centro del nuovo progetto...
«Sì, perché ora i romani faticano a capire il nostro progetto futuro. Ma dovremo selezionare una classe dirigente che sappia esser un riferimento credibile per le forze economiche, produttive e sociali, aggregandola attorno alla figura del neopresidente. La dicotomia “opposizione morbida, opposizione forte” è sbagliata: la nostra azione in Campidoglio diventa valida se staniamo Veltroni con delibere ad hoc, se proponiamo un’alternativa di governo reale. E ben vengano proposte come il seminario programmatico di due giorni».
Eppure per Andrea Augello, uscito dal congresso con il 25 per cento dei voti, è la stessa elezione di un big come Alemanno a frenare la «regionalizzazione del partito» e la crescita della classe dirigente...
«Credo sia vero il contrario, ma tutto dipenderà da come sapremo accogliere un personaggio politico e mediatico di questo calibro. Sono convinto che l’impegno di Alemanno a Roma possa mettere in luce l’operato di una classe dirigente virtuale che già annovera elementi capaci quali Sergio Marchi, Luca Malcotti, Marco Marsilio, per citarne alcuni».
All’orizzonte c’è il prossimo congresso regionale.

Sarà un «augelliano» il nuovo coordinatore?
«È presto per fare ipotesi che non considerano il valore sul territorio dell’attuale coordinatore, Francesco Aracri. La futura scelta non dovrà creare squilibri nel partito».

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