Pezzi di piste ciclabili che scompaiono e poi riappaiono, tratti protetti da paletti, divelti dalle macchine e abbandonati a loro stessi. Interventi che non sembrano essere sorretti da alcuni disegno organico. Se i ciclisti milanesi speravano che il «vento che cambia» portasse con sè chilometri di ciclabili, per il momento forse dovranno rivedere le loro aspettative. Limpressione è che la giunta Pisapia abbia le idee piuttosto confuse sul tema. «Tanti proclami ma nessun fatto vero» attacca il capogruppo del PdL in Comune Carlo Masseroli. Prendiamo il caso di via Vittor Pisani: contro la sosta selvaggia lamministrazione - dopo denunce e articoli sui giornali - ha deciso di multare senza esclusione di colpi automobilisti indisciplinati e camioncini per le consegne, che usavano la corsia come parcheggio. «Un gesto demagogico che non risolve niente - polemizza Masseroli - prima bisogna mettere a sistema le ciclabili, poi si multa». Daccordo sul punto, Eugenio Galli, presidente di Ciclobby Milano: «Con le multe non si risolve niente, due settimane sono poche per cambiare le cattive abitudini, molto più utile una campagna di sensibilizzazione massiccia». La dimostrazione? Dopo qualche tempo in Vittor Pisani sono comparsi cordolo e paletti per proteggere la corsia, che sono stati divelti e distrutti dagli automobilisti e lasciati lì, mozzi, lungo la pista. Anche su questo Ciclobby è critica: «i paletti sono inutili, come si è visto, mentre i cordoli sono pericolosi, meglio educare al rispetto anche perchè per realizzare piste ciclabili sono sufficienti infrastrutture leggere, anche una linea tratteggiata sulla carreggiata va bene, se esiste la cultura del rispetto». Unindicazione che non lascia scampo allamministrazione: «Il Comune non ricorra allalibi dei pochi soldi in cassa per non portare avanti il Piano della mobilità: per fare le piste basta un intervento leggerissimo. Noi abbiamo grandi aspettative. Ora vogliamo i fatti, piste ciclabili subito nel 2011. La mobilità sostenibile deve diventare una priorità per lamministrazione fin da ora. Noi vigileremo».
Serve un piano, una visione complessiva strategica. Lex assessore allUrbanistica Masseroli aveva presentato una delibera di indirizzo con la sua visione della ciclabilità: tre cerchi concentrici, una sorta di circonvallazione per le due ruote, collegate da tratti meno strutturati, ricavati sulla carreggiata o sui marciapiedi. «La giunta Pispaia dica cosa vuole fare, non sè capito» provoca Masseroli.
«Noi non accettiamo lezioni da chi in cinque anni non ha fatto nulla - replica secco lassessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran - detto ciò stiamo già lavorando a un piano organico della ciclabilità. Il piano di Masseroli? Non è mai arrivato in consiglio». Salvo poi contraddirsi: «A settembre inizieremo a lavorare al piano a partire dal lavoro fatto fino ad adesso, al piano di Masseroli.
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