da Milano
Tim Brasile e Vivo, la controllata brasiliana di Telefónica, andranno avanti separate: lo ha ribadito ieri il presidente di Telecom, Pasquale Pistorio, dopo le notizie dei giorni scorsi (poi smentite) che davano come possibile una fusione tra le due società, ora che Telefónica è diventata azionista di Telecom Italia. «Naturalmente andranno avanti separatamente» ha detto Pistorio, aggiungendo che la questione era già stata affrontata dallamministratore delegato Riccardo Ruggiero con gli analisti finanziari.
Il problema è decisamente delicato: una fusione tra Tim Brasile e Vivo solleverebbe seri problemi di antitrust. Le due società, sommate, sfiorerebbero il 55% del mercato brasiliano, contro il 24,3% del primo concorrente «inseguitore»: Claro. Tra laltro la normativa brasiliana prevede che non si possano detenere contemporaneamente delle quote azionarie in due operatori telefonici che agiscono (e che quindi hanno la licenza) nella stessa regione.
Il Cade, lAntitrust brasiliano, ha già comunicato che settimana prossima prenderà in mano il problema Telefónica dal punto di vista gestionale e societario: «Oggi è così» ha detto Pistorio, a proposito della separazione delle due controllate brasiliane.
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