Il piumino oppure la maglia? La sfida la vincono le idee

Maglia contro piumino: il lungo regno del re del guardaroba subirà l'assalto di un affascinante invasore? Da quello che si è visto a Pitti Bimbo di Firenze, la manifestazione dedicata alla moda per i piccoli che chiude oggi i battenti con un ottimo flusso di compratori, si direbbe di no. Fra i due contendenti, tuttavia, vincono le idee migliori. «La maglia è nel nostro DNA e per i piccoli rappresenta una grande soluzione perché calda e confortevole», dice Paolo Gerani che con la collezione Ice Iceberg ha mandato in passerella strepitosi cappotti in candida maglia a trecce, intarsiata con disegni del simpatico coniglio Bugs Bunny. Perfetti per bambine che adorano la moda. E non c'è solo il tricot a disturbare la leadership del piumino. Il giubbotto in denim imbottito tempestato di Swarovski è uno dei pezzi più glam che Roberto Cavalli dedica alla bambina senza peraltro rinunciare alla proposta di un elegante piumino-mantella blu indossato sulla gonnellina maculata. Per i maschietti, invece, è un elegante montgomery blu con collo di pelliccia a fare da elegante alternativa al sovrano dello stile da città.
«Lavorare con i bambini è bellissimo, farei solo questo», dichiarava Eva Cavalli nel backstage della suggestiva sfilata delle collezioni Angels e Devils mentre coccolava le nipotine baby top model: Maria Eva figlia di Rachele Cavalli e Sara e Esther figlie di Tommaso Cavalli.
I grandi specialisti del piumino non stanno certo a guardare e Moncler Enfant firma una linea ski supertecnica che parte dalla taglia 3-6 mesi. Speciale la tutona con rinforzi in cordura, zip termosaldate e polsini antifreddo e la borsa di piumino bianco che si trasforma in un fasciatoio. Parte dai neonati anche il piumino reversibile «My Team» di Fay: da una parte le righe con i colori della squadra di calcio del cuore - si suppone quella del papà - e dall'altra la tinta unita. Un piumino very glam in paillettes nero lo firma Sweet Years collezione prodotta da un nuovo licenziatario, la Manifatture Daddato di Barletta. «Ora che ho smesso di giocare mi godo appieno la famiglia» diceva Paolo Maldini, uno dei soci fondatori del marchio, a suo agio in qualità di testimonial. «Ho un figlio di 14 anni che sceglie da solo come vestirsi e uno di 8 anni che si lascia consigliare dalla mamma» raccontava l'ex calciatore che ha vinto tutto.
Tornando al piumino e alle nuove declinazioni, interessante è quello di Woolrich in tessuto di plastica riciclata tinto a fasce rosa e grigio o verde e blu. Ai cicli di tendenze sono soggette persino le calzature. Quelle proposte da Andrea Montelpare e da Bumper, due marchi dell'azienda di Fermo che fattura 30 milioni di euro e produce in licenza la linea John Gallano, abbraccia non soltanto un'ampia fascia d'età, dal baby fino al numero 40, ma anche diverse declinazioni sul piano del gusto. «Siamo molto contenti di come stanno andando le vendite anche perché tutte le nostre calzature, esportate per il 70 per cento, posseggono dei segreti», racconta Andrea Montelpare sottolineando l'italianità della produzione, la ricerca e l'innovazione, la moda coniugata con la salute del piede. Logico quindi che si utilizzino pelli pregiate e processi artigianali. E logico anche che il business cresca da alcuni anni con percentuali a doppia cifra.
Attenzione al piede dei bambini e grande charme anche nei modelli «Cortina» di Santoni, scarponcini in velluto rosso e in un tessuto optical bianco e nero, chiusi da una macro zip.

La tecnologia, comunque, trsforma anche il passeggino: l'ultimo nato in casa MacLaren si chiama Grand Tour LX: sedile rivolto in entrambi sensi di marci, luci di sicurezza sul telaio frontale, console multi-funzionale con strumenti di guida, orologio, indicatore di temperatura, Strollmeter per misurare la distanza e la velocità di percorso delle mamme che si vogliono mantenere in forma. Un vera berlina di lusso.

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