Roma - Per ora è solo un'ipotesi ma gli inquirenti intendono fare piena luce. Per questo la salma di Carlo Marcelletti, il chirurgo pediatrico morto ieri a Roma dopo una crisi cardiaca, è stata posta sotto tutela giudiziaria dalla procura della capitale: secondo quanto si è appreso il pm Elisabetta Ceniccola sta attendendo lo svolgersi di alcuni accertamenti e ha disposto anche l’autopsia. Il passaggio investigativo, si spiega a piazzale Clodio, sarebbe un atto dovuto. La procura intende ricostruire le ultime ore di vita di Marcelletti. Il magistrato inoltre dovrà accertare se il cardiochirurgo fosse affetto da eventuali patologie e se fosse sottoposto ad una particolare terapia farmacologica.
L'inchiesta Il fascicolo aperto dalla procura per ora è "atti relativi" ovvero senza ipotesi di reato e senza indagati. Al momento una ipotesi di suicidio del cardiochirurgo non viene presa in considerazione dalla procura perché non penalmente rilevante. Diverso sarebbe se fosse riscontrata dagli accertamenti una istigazione al suicidio. Ma per ora nessuna delle due ipotesi viene presa in considerazione. Il pm Ceniccola vuole capire le cause del decesso di una persona che si era recata spontaneamente in ospedale, non troppo avanti negli anni e in apparente buona salute a parte i presunti problemi legati a una depressione. Marcelletti non ha lasciato alcun biglietto scritto. Nei prossimi giorni il pm intende sentire i medici che lo hanno avuto in cura nonchè amici e familiari in particolare la moglie.
Ha chiamato la moglie prima di morire "Dopo aver accusato un malore cardiaco, Marcelletti è arrivato da solo all’ospedale San Carlo di Nancy di Roma, ma la sua agonia è durata circa mezz’ora". Lo ha riferito un paziente che ha assistito agli ultimi istanti di vita del medico. "Dopo essere stato ricoverato in cardiologia d’urgenza - ha detto ancora il paziente - Marcelletti ha telefonato alla moglie che si è subito precipitata in ospedale. Stava molto male e mi ha chiesto molto gentilmente di abbassare le tapparelle della finestra della stanza perché gli dava fastidio la luce, era quasi a disagio per avermelo chiesto".
Gli ultimi istanti di vita Il paziente ha continuato a raccontare gli ultimi istanti di vita del cardiochirurgo: "Dopo circa mezz’ora si sono rivelati i primi gravi problemi e i medici si sono subito precipitati spalancando le porte della stanza,
ma non c’è stato nulla da fare". Oltre alla moglie sono arrivati familiari, amici e colleghi di Marcelletti. Stretto riserbo dalle fonti ospedaliere sui motivi del ricovero e sulle cause della morte di Marcelletti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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