Il pm ora è convinto: Luca Delfino era un killer a piede libero

Il pm ora è convinto: Luca Delfino era un killer a piede libero

(...) Ora Enrico Zucca chiede che Delfino finisca in carcere. Ora Delfino in carcere c’è già, perché nel frattempo ha ucciso un’altra ragazza, un’altra sua ex, Antonella Multari, a Sanremo.Proprio a seguito di questo secondo delitto era esplosa la polemica. I genitori della vittima, che da tempo denunciavano le minacce dell’assassino nei confronti della figlia e di loro stessi, avevano chiesto perché la «Giustizia» non avesse impedito che Delfino potesse tornare a uccidere, visto che già era ritenuto colpevole di un altro omicidio «gemello». Anche il capo della squadra mobile di Genova, Claudio Sanfilippo, che aveva svolto le indagini sul caso Biggi, aveva spiegato che secondo i rapporti della polizia non c’erano dubbi (ma solo tante prove), che Delfino fosse il colpevole e che sarebbe dovuto essere arrestato per la sua pericolosità. Precisando che però il pm non era della stessa idea, perché a suo avviso contro il trentenne di Serra Riccò c’erano solo indizi, insufficienti a tenerlo dentro.
Ne era nata una durissima querelle tra polizia e pubblico ministero, la cui soluzione è stata affidata a un collega del pm, anzi a un superiore dello stesso, che aveva concluso per la correttezza dell’operato del magistrato. Claudio Sanfilippo era poi diventato vice questore vicario a Parma. Ora quello che sosteneva da subito il poliziotto viene sostenuto anche dal pm che all’epoca non riteneva di avere prove della colpevolezza di Delfino. Nell’avviso di conclusioni indagini per l’omicidio di Luciana Biggi, uccisa la notte del 28 aprile 2006 nei vicoli del centro storico di Genova, il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di avere agito nei confronti di una persona, al momento del delitto, con gravi capacità psicomotorie alterate dall’uso di alcolici, in orario notturno e poco frequentato. In pratica di aver sgozzato la sua ex con un coccio di bottiglia approfittando del fatto che non ci fosse nessuno in giro e che lei fosse ubriaca e non potesse neppure difendersi.

Probabilmente tra i giorni del delitto Multari (avvenuto a Sanremo nell’agosto 2008) e oggi, il pm Enrico Zucca ha trovato nuovi elementi, la «pistola fumante» (così era stata definita la prova regina che non c’era) del delitto Biggi. I tempi di un’indagine tecnicamente inappuntabile a giudizio dei giudici purtroppo non hanno consentito di salvare una ragazza che l’istinto di un poliziotto magari avrebbe sottratto alla furia del suo killer.

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