Milano si scopre una città piena di taglie extra-large. Un cittadino su due è grasso. E i piccoli milanesi seguono le orme di mamma e papà: uno su tre è cicciottello. Una condizione che mette in serio pericolo la salute di grandi e «piccini». I nostri concittadini in sovrappeso, con i loro chili di troppo, rischiano malattie pericolose come il diabete, unipoteca sul loro futuro: i giovani obesi sono destinati a vivere dieci anni di meno. Lallarme è stato lanciato ieri alla presentazione del convegno «Diabete e Obesità», in corso allUniversità degli Studi. I milanesi non hanno, quindi, motivi di rallegrarsi quando salgono sulla bilancia. «Il 45% - mette in guardia Michele Carruba, direttore del Centro Studi e Ricerche sullObesità - è in sovrappeso o obeso. I bambini non sono da meno: tra i 6 e gli 11 anni ben uno su tre è grasso. La percentuale raggiunge quella degli adulti, se si considerano i maschi fra i 6 e i 17 anni. Alle ragazzine va solo un pochino meglio: tra i 6 e i 17 anni si fermano a quota una ogni tre. Ad allarmare è il fatto che a Milano, come nel resto d'Italia, la percentuale di ragazzini alle prese con i chili di troppo raggiunge il 13% della popolazione». «Non si deve dimenticare - prosegue Carruba, che è anche direttore del Dipartimento di Farmacologia Chemioterapia e Tossicologia Medica della Statale - che sette bambini su dieci in sovrappeso o obesi oggi, lo saranno anche da adulti, con un drammatico impatto sullaspettativa di vita per le malattie che conseguono a questa condizione: diabete (causato dallobesità nell80% dei casi), tumori (nel 30%)e malattie cardiovascolari nel 25%)». I guai per i giovani obesi non sembrano senza fine. «Tra di loro sono in aumento - spiega Antonio Pontiroli, direttore della divisione Medicina 2a del San Paolo - i casi di diabete di tipo 2, di cui una volta soffrivano solo gli anziani. Tantè vero che veniva chiamato diabete senile».
Le cattive notizie però non finiscono qui. «I giovani adulti obesi sono destinati a vivere in media dieci anni di meno dei loro coetanei non obesi». Ma perché è continuamente in aumento il numero dei milanesi extra-large? «La responsabilità - risponde Michele Carruba - è del cambiamento, in peggio, del nostro stile di vita. I maggiori imputati sono due: lalimentazione, orientata verso cibi troppo ricchi di grassi e zuccheri, e la riduzione, sino allo zero, dellattività fisica. Il risultato è che stiamo diventando una popolazione di persone grasse». A sbagliare «sono i nostri figli - sottolinea il direttore del Centro Studi e Ricerche sull'Obesità -: anziché fare sport passano la maggior parte del tempo libero davanti al televisore: il 30% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni almeno due o tre ore al giorno, il 22% tre o quattro ore e il 20% oltre le quattro.
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