Podere Brizio Brunello al top

Roberto Bellini è uno dei tanti forestieri che fanno grande Montalcino e il suo Brunello. Bresciano, sono ormai sei lustri che si divide tra la Leonessa e il Sangiovese della perla senese. In principio si era legato all’azienda agricola Chiesa di Santa Restituta con tanto di sodalizio con Angelo Gaja, chiuso il quale si sarebbe trasferito quasi dieci anni fa nell’attuale realtà, il Podere Brizio, 0577.846004, poderebrizio@inwind.it. Due volti per una realtà che ha in Patrizia Mazzi l’altra socia: vigne (sette gli ettari dedicati alla produzione del Brunello), cantina (la nuova risale al 2002) e vini il primo, struttura agriturista il secondo. Il sommo Brunello di Montalcino Dogc 1999 è prodotto in 16.800 bottiglie con l’intenzione di arrivare a raddoppiarle entro tre anni. Sull’etichetta fa bella mostra di sé la parpagliola, rara moneta d’oro con la lupa che allatta, coniata nel 1556 (Bellini ne conserva una originale), epoca della Repubblica di Siena in Montalcino, Monte Ilcino allora, assediata da spagnoli e fiorentini fino al 1559.

In Fonteantica i vigneti di Merlot e Cabernet per dare vita al Pupà Pepu, il nomignolo del bisnonno di Roberto.

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