«Abbiamo toccato interessi consolidati molto elevati. Ma noi disturberemo ancora, non accetteremo condizionamenti ». Guido Podestà è convinto che ci sia la consistente partita delle infrastrutture, Serravalle Pedemontana e Tem, tra le righe degli articoli degli scorsi giorni sul Corriere della Sera che parlano degli intrecci societari tra la sua famiglia (la moglie, Noevia Zanella) e i Cabassi (proprietari delle aree su cui si svolgerà l’Expo e del 40% di una holding dei Podestà, la Generale di Costruzioni). Chiama in causa le nomine previste per il fine settimana e azzarda: «Chi tocca i fili di Serravalle, muore». Pubblico delle grandi occasioni alla conferenza stampa convocata dal presidente della Provincia. I giornalisti autori degli articoli protestano («non siamo eterodiretti»), entrano nel dettaglio di società, quote e consigli di amministrazione. Lo accusano di non essere stato trasparente, di non aver mai rivelato in alcun atto pubblico, in alcun verbale di consiglio di essere socio dei Cabassi. Podestà ribatte: «Si è scoperto che ho realizzato con i Cabassi una casa di riposo. Ma è una cosa che non ho mai nascosto, sono orgoglioso di averla fatta, ne ho parlato anche in campagna elettorale a Telelombardia. I bilanci sono pubblici, la società di cui si discute è quotata. E poi era una cosa risaputa, ho sempre risposto a tutte le domande che mi sono state fatte». Parla di un’interrogazione del consigliere regionale Franco Mirabelli sulle sue case di riposo. Rivendica di aver fatto ricorso al Tar contro la Regione che gli negava l’accreditamento:«Un atto di trasparenza». Si difende: «Non ho mai nascosto la mia attività professionale, che svolgo da quarantacinque anni. Io e mia moglie siamo rimasti basiti quando abbiamo letto un articolo che mi collegava a interessi del gas siberiano perché stavo ristrutturando quattro appartamenti a Santa Maria Maggiore». La questione principale riguarda il suo doppio ruolo di socio dei Cabassi e presidente della Provincia, che gli avrebbe consentito di influenzare la partita delle aree Expo. Podestà nega con decisione: «Non mi sento in imbarazzo perché le aree non le ho scelte io, è accaduto nel 2007 e allora ero europarlamentare, tra Strasburgo e Bruxelles. Il valore delle aree lo stabilisce l’Agenzia del Territorio. È strano che ora si parli di conflitto d’interesse.Sin dall’inizio ho sempre mantenuto la stessa posizione coerente e cioè che la Provincia non ha interesse né risorse per l’acquisto delle aree». Secondo Podestà, però, il tema vero non sarebbe Expo ma le infrastrutture e le nomine di Serravalle. «Poteri economici cercano di influenzare le scelte che dovremo fare. Sono in corso grandi opere e una razionalizzazione delle partecipazioni, che abbiamo ritenuto necessaria con gli altri soci: Intesa, Autostrade per l’Italia, Gruppo Gavio. Sono stato di stimolo anche per il Fondo infrastrutture ».
Ricorda la recente richiesta del Ministero dell’Economia di abolire la quota di subentro nel piano finanziario per la Pedemontana: «Vi possono essere interessi economici legittimi. Il Mef fa la sua parte ma cambiare le regole del gioco a metà partita è turbativo dal punto di vista finanziario».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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