«Un poeta può far tutto, anche la pubblicità»

Poesia vince mercato. O poesia s’accompagna a mercato? A ben guardare, i due sono sempre andati a braccetto, solo che ieri i poeti ti «vendevano» - un po’ surrettiziamente ma spesso con così tanta arte che manco te ne accorgevi - la gloria del mecenate di turno che li manteneva per la vita, mentre oggi (starà qui il declino della letteratura?) si accontentano di venderti una casa, e manco la loro. Abbiamo sentito a proposito Tonino Guerra, poeta e cosceneggiatore di alcuni capolavori come Nostalghia di Tarkovskij. «Oh, ci dice Guerra, io da molto tempo faccio queste pubblicità qui e non mi sento per questo meno poeta».
Ma le persone la ricordano soprattutto per...
«L’ottimismo è il profumo della vita! Il mio slogan per la campagna Unieuro. Fino a due anni fa furoreggiava, lo sentivo dappertutto, mi fermavano per strada esclusivamente per questo. È strano sa? Ho collaborato a 120 film, pubblicato molti libri, e poi la fama arriva così. Ma non ne provo dispiacere».
Perché?
«Perché ho affrontato il mondo della pubblicità come ho voluto, questo dovrebbe fare un vero poeta che si mette a fare il pubblicitario, solo questo, pur nel bisogno economico. Come fece D’Annunzio. O Fellini, che sapeva opporsi al produttore. Chiesi e ottenni carta bianca, e funzionò. Anche a livello poetico: perché se si chiede a un poeta di fare una cosa, è inevitabile che la faccia da poeta. Pure un’inserzione immobiliare».
L’ha più ripetuta, l’esperienza?
«Ho cercato di rendere poetiche etichette di vini, di acque minerali. Recentemente sono in trattativa con un marchio di birra. Ma ho chiesto loro di poter disegnare la bottiglia, che vorrei torsé, ritorta. Ma ci sono impedimenti tecnici in questo e allora non so se porterò avanti la cosa».


Ma infine la poesia può far vendere un prodotto?
«Può aiutare a far vendere. Anche se sarebbe meglio aiutasse se stessa, a vendersi, visto lo scarso pubblico che ha».
Quale poetica inserzione la indurrebbe a fare un mutuo?
«Dal balcone di questa casa potrete guardare dentro di voi».

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