La polemica fa bene: il Cav sale nei consensi

RomaLa linea dura e il cambio di passo sulla riforma della giustizia fanno bene a Silvio Berlusconi. La fiducia nel premier è infatti salita di ben quattro punti nelle ultime tre settimane e si attesta ora a un livello nettamente superiore al 50%. Il governo nel suo complesso, invece, rimane stabile. Sono questi i risultati dell’ultimo sondaggio realizzato da Nicola Piepoli e diffuso da Affaritaliani.it. Una rilevazione che mostra un gradimento ad personam, tutto concentrato sul presidente del Consiglio, senza altre grandi variazioni di rilievo.
«Si tratta di una personificazione della politica. Le ultime polemiche hanno certamente giovato al premier, anche perché il consenso nella magistratura è stabile rispetto a dieci anni fa e non è salito: è al 64%, dopo essere stato al 67 nel 2009 e al 57-58% l’anno scorso» spiega Piepoli. Berlusconi, a parte il presidente Napolitano, batte tutti gli altri leader politici. Pierluigi Bersani è al 39%, Nichi Vendola al 37. Pier Ferdinando Casini ha una fiducia pari al 31%. Male Gianfranco Fini al 28% poco sotto ad Antonio Di Pietro (29). Umberto Bossi è, invece, al 25.
All’aumento di consenso per Berlusconi, corrisponde la previsione di una netta vittoria dell’attuale maggioranza in caso di elezioni politiche anticipate. Il Popolo della Libertà, secondo Piepoli, sarebbe in crescita, al 32%. In leggero ribasso la Lega al 9,5%. Altri di centrodestra all’1,5 e totale della coalizione al 43%. Il Pd è in lieve rialzo al 26,5%, ma scendono l’Idv - «Di Pietro è troppo polemico», spiega Piepoli - (4,5%) e Sinistra Ecologia Libertà (6,5%). Altri di centrosinistra 3%. Totale della coalizione 40,5, ovvero meno 2,5% rispetto allo schieramento guidato da Berlusconi. Stabile all’11% il Terzo Polo, con l’Udc in flessione al 6% e Fli in moderata crescita al 4%. Altri (Api e Mpa) fermi all’1. Il Movimento di Beppe Grillo è stabile al 3%. E le altre formazioni raccolgono il 2,5%.
I segnali positivi sul fronte del consenso non potranno che rafforzare la volontà di procedere con decisione sul fronte della riforma costituzionale della giustizia. «L’obiettivo è quello di arrivare al primo voto della riforma entro l’estate» annuncia il Guardasigilli Angelino Alfano al termine di una riunione alla quale hanno partecipato i tecnici e gli avvocati del Pdl. «Abbiamo lavorato sulla scansione temporale del provvedimento da proporre - sottolinea il ministro al termine della riunione - intendiamo procedere a un ampio confronto con tutte le forze politiche. Procediamo per realizzare questo obiettivo almeno in un ramo del Parlamento. Crediamo che comunque ci siano i tempi per arrivare a un confronto con tutti coloro che i gruppi riterranno di dover audire». In precedenza nello studio di Fabrizio Cicchitto alla Camera si erano ritrovati i responsabili dei gruppi per analizzare il calendario e armonizzarlo con le priorità scelte in sede politica, giustizia in primis. Oltre alla accelerazione sulla riforma costituzionale, si è deciso di portare all’esame della Camera il testamento biologico soltanto a maggio, un rinvio che la Lega imputa a Pier Ferdinando Casini che ha dato il via libera allo slittamento. Inizierà, invece, già oggi l’esame del ddl sul processo breve al Senato, dopo il via libera della Camera.

È fissata infatti per le 14 in Commissione Giustizia la presentazione del provvedimento che riduce i tempi della prescrizione per gli incensurati da parte del relatore Giuseppe Valentino. Un incardinamento effettuato a ridosso delle festività pasquali che rappresenta un segnale chiaro della volontà della maggioranza di giocare e chiudere questa partita parlamentare nel più breve tempo possibile.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica