Polemiche in Rai: «La satira? Guai bloccarla»

da Roma

Non si placa lo scontro nel consiglio di amministrazione della Rai che mercoledì era stato sospeso a causa dei toni sempre più concitati tra i consiglieri sulla possibile nomina di Antonio Marano alla direzione di Rai Due. Nomine e satira sono i due punti di disaccordo. Su entrambi è tornato ieri il direttore generale Alfredo Meocci: non c’è «mai stata una lista di nomine» presentata al consiglio di amministrazione della Rai. Il caso è solo uno, ed è quello di Rai Due: «Ho solo presentato una griglia di posti vacanti o coperti ad interim - ha chiarito il dg - come mi era stato richiesto. C’era solo la proposta e c’è ancora di un cambio ai vertici di Rai Due». Mentre i consiglieri di maggioranza in cda ricordano che Meocci aveva proposto le nomine «da settembre».
Il prossimo cda verrà convocato «a norma di regolamento», ha fatto sapere ieri il presidente Rai Claudio Petruccioli, che ieri ha ribadito: la nomina di un nuovo direttore di Rai Due «in questo momento sarebbe inopportuna». Allineata con la minoranza anche la sua posizione sull’intervento del comico Antonio Cornacchione che imita il premier «malato di mente» a «Che tempo che fa» di Fabio Fazio. Dopo il duro attacco alla trasmissione dei consiglieri di maggioranza, ieri Petruccioli ha dato una risposta dai toni altrettanto forti: «Chi pensa di sospendere la satira è fuori dal mondo. La satira è come la corrente: chi la tocca prende la scossa e la tensione è anche alta».


I consiglieri di maggioranza continuano a contestare la presenza di Cornacchione: «A Carra piace la satira a senso unico - ha attaccato Guido Crosetto di Forza Italia - quella indirizzata solo e sempre contro i suoi avversari». Meocci ha risposto ponendo un distinguo sostanziale: «La satira esula dalla par condicio, il cattivo gusto no. Rischi? Non rischia nessuno».\

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica