Cronache

La politica? E' affondata Anche Monti e Napolitano abbandonano la nave

Il premier non va al Giglio, la sua solidarietà si limita a due laconiche battute da Londra. Il sindaco di Grosseto: "Il governo è sobrio". Gabrielli: "Protezione civile ormai inutile"

La politica? E' affondata  Anche Monti e Napolitano  abbandonano la nave

Poteva essere l’occasione per metterci la faccia. Per scendere dalla cattedra e per andare incontro agli uomini spaesati, alle donne impaurite, al dolore e al freddo patiti. Poteva essere l’occasione per mostrare il proprio volto, fin qui nascosto da cifre, tabelle, equazioni. Ma l’immersione nel cratere delle disgrazie nazionali non c’è stata. Il governo low profile ha scelto di non farsi vedere nemmeno questa volta. Monti non ha preso l’elicottero, non è atterrato al Giglio, non ha raggiunto l’Argentario e nemmeno la prefettura di Grosseto, capoluogo di questa provincia toccata dalla sorte maligna. Nessuna visita del premier e nemmeno un passaggio del capo dello Stato che pure si era recato in ospedale per incontrare la mamma cinese, vittima di una brutale aggressione finita in tragedia. Roma è così vicina, ma mai è stata così lontana.
Certo, questo disastro è avvenuto in mare e in acqua i morti sono invisibili. La nave ferita a morte non ha lo stesso impatto emotivo delle case sbriciolate all’Aquila e la fuga dei crocieristi col giubbotto addosso non ha la stessa presa delle fiamme altissime sul cielo di Viareggio. Però anche questo dramma ha una sua contabilità, i suoi luoghi, i suoi simboli. «Abbiamo ospitato in albergo circa novecento persone per due giorni - racconta al Giornale il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, Pd - si trattava soprattutto dell’equipaggio abbandonato al proprio destino dall’armatore. Nessuno ne ha parlato ma nell’ombra ci siamo occupati di loro, e poi all’ospedale sono passati i feriti, una cinquantina, e ancora al cimitero ci sono le salme». Certo, non si può dire che Grosseto sia una città in emergenza, ma forse un salto da queste parti, a pochi minuti di elicottero da Roma, sarebbe stato gradito. «Che le devo dire - riprende Bonifazi - questo governo ha un suo stile discreto e discreto è stato anche in questa circostanza eccezionale. Ha mantenuto all’Argentario lo stesso profilo di sempre». Garbo e sobrietà che però davanti al naufragio rischiano di essere lette come distanza o freddezza. Da Londra Monti liquida con un paio di battute due l’apocalisse del Giglio: «Tutti possono essere sicuri che le autorità italiane si stanno prendendo cura dell’ambiente e delle vittime del terribile incidente». E ancora: «Non voglio anticipare le conclusioni delle inchieste, posso solo testimoniare la generosità della popolazione locale». Laconico Monti, quando sarebbe servito un abbraccio stretto stretto alla comunità colpita.
Il Berlusconi di Onna che si mescola alla gente pare lontano anni luce. Si dirà che Monti non ama il teatro e le passerelle, ma una via di mezzo è un’altra cosa. Invece l’unico ministro che è arrivato in zona, solo a Livorno e per un impegno già preso, è quello dell’Ambiente Corrado Clini. Che oltretutto ora vorrebbe mettere mano alle rotte dei transatlantici e dunque sta valutando una mossa molto importante per il futuro di queste zone. All’Argentario e al Giglio sono andati un paio di sottosegretari, più il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. «Questo governo di tecnici è lontanissimo dalla popolazione - si arrabbia Alessandro Antichi, ex sindaco Pdl di Grosseto - questo governo non ha mandato alla Maremma il segnale che la Maremma si aspettava». Ancora più tagliente Daniela Santanchè: «Monti e Passera stasera saranno ospiti a Chi l’ha visto?. A qualcuno sembra normale che Monti e Passera non siano andati di persona a manifestare vicinanza alle vittime? È davvero incredibile».
Niente da fare. I professori hanno un altro approccio e in fondo trattano con lo stesso tono di voce, né sussurrato né urlato, la rabbia dei tassisti, il balletto estenuante dello spread, il ritorno sgradito dell’Ici e l’affondamento della Concordia. Pragmatismo senza fantasia. E con i sentimenti ben nascosti, dietro il velo delle comunicazioni ufficiali. Ma al sindaco del Giglio questo basta. «Il presidente del consiglio - racconta Sergio Ortelli - mi ha telefonato e questo per me è sufficiente. Io sono un operativo. Ho ricevuto il prefetto Gabrielli ed esaminato i problemi concreti. Lo Stato, a tutti i livelli dal più alto al più basso, ha funzionato. E il Governo ci è stato vicino». Anche se in pochi se ne sono accorti. I tecnici hanno gestito come ragionieri pignoli il dramma del mar Tirreno. E anche i leader della vecchia classe dirigente, di destra e di sinistra, sono rimasti a distanza di sicurezza. Lontano dai naufraghi.

In un clima asettico, in cui non c’è più posto per le lacrime.

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