
La raccomandazione alle famiglie, arrivata direttamente dalla Bce, di tenere un po’ di banconote in casa, ha fatto scalpore. Ma come – ci siamo chiesti in molti – dopo aver fatto la guerra al contante per lustri, la Banca centrale europea ci dice ora di metterne un po’ sotto il materasso? Il consiglio - lo ricordiamo - è stato messo nero su bianco in un bollettino di Francoforte in cui si mettono in guardia gli europei dai possibili blackout delle tecnologie legate ai sistemi di pagamento (bancomat compresi), alludendo anche a situazioni di rischio quali una guerra. Per questo è utile avere a disposizione 100 euro per ogni membro della famiglia, o comunque una cifra adeguata a far fronte alle “necessità essenziali per circa 72 ore”, scrive la Bce.
L’indicazione è sintomatica della necessità di tutelare i cittadini nella difesa della libertà di scambio. Quello che può esser a rischio, infatti, non è tanto il valore dei propri beni, quanto più il sistema dei pagamenti. Certo, in caso di una guerra o addirittura un disastro nucleare, la questione non si può porre in questi termini. Ma non ci pare questo il punto. Il tema riguarda l’area della tutela delle libertà individuali di fronte a uno scenario di grande incertezza. Un blocco totale dei sistemi tecnologici che ci circondano, causato da un motivo qualunque, se ci pensiamo bene ci renderebbe la vita assai difficile da un momento all’altro: nelle comunicazioni, nei trasporti, nella sanità, e così via. In altri termini, la dipendenza dalle tecnologie comporta dei rischi da cui dobbiamo essere sempre più consapevoli.
Ed è in questo senso il contante ritrova una sua centralità. E la moneta, potremmo dire, aggiunge una quarta funzione alle tre storicamente assegnatele dalla teoria economica. Che sono: essere mezzo di scambio (viene accettata nella compravendita di beni e servizi); fungere da unità di conto (serve per attribuire e confrontare i prezzi); essere riserva di valore (viene utilizzata come forma di conservazione della ricchezza). Ebbene, la quarta proprietà della moneta nell’era contemporanea (soprattutto nella sua versione cash) è fungere da polizza assicurativa contro il rischio di un crash digitale.
In questo senso è un bene che la questione del contante sia stata sollevata dalla Bce, cioè da una banca centrale che si occupa della politica monetaria di ben 20 Paesi europei che hanno adottato l’euro.
Implica che l’istituzione pubblica transnazionale che regola la quantità di euro in circolazione si impegna a garantire un’adeguata circolazione del cash. Il contante, quindi, non è destinato a diventare merce rara o addirittura a sparire, come qualcuno teme. E come in qualche Paese europeo non euro (come Svezia o Danimarca) sta già accadendo.