Autismo, annuncio choc di Trump. "È causato dal paracetamolo"

Il presidente: "L'uso del Tylenol in gravidanza aumenta il rischio, un farmaco antitumorale possibile cura". I dubbi di scienziati e Fda

Autismo, annuncio choc di Trump. "È causato dal paracetamolo"
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«Il paracetamolo in gravidanza può causare l'autismo». A dirlo non sono i luminari della scienza ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo fido segretario alla Sanità, Robert F.Kennedy Jr, lo stesso che ha sempre sostenuto una correlazione (scientificamente inesistente) tra vaccini pediatrici e spettro autistico.

Un annuncio insolito quello di Trump, nella sostanza e nella forma. Nessuna pubblicazione, nessuna rivista scientifica, ma un proclama politico accennato dal palco dei funerali di Charlie Kirk e ribadito ieri. Trump si basa su una serie di studi e ricerce effettuati negli ultimi mesi ma contestati da una parte della comunità scientifica, dalla Food e Drug Administration e, naturalmente, dalla Kenvue, l'azienda che produce il Tylenol, il farmaco incriminato. Anche l'American College of Obstetrics and Gynecology ha affermato che i medici di tutti gli Stati Uniti hanno costantemente identificato il Tylenol come uno dei pochi antidolorifici sicuri per le donne incinte.

Invece, è la tesi di Trump, «la Tachipirina statunitense» assunta durante la gravidanza potrebbe contribuire al rischio di autismo per i nascituri. Questo, secondo la Casa Bianca, darebbe una spiegazione all'aumento «fuori controllo» dei casi: nel 2022 un bambino statunitense di otto anni su 31 aveva ricevuto una diagnosi dello spettro autistico, contro uno su 150 nel 2000. Cosa si nasconde dietro a questa impennata? Per gli scienziati si sono semplicemente affinati gli strumenti diagnostici. In altre parole: fino a pochi anni fa molti bambini restavano senza diagnosi fino ai 18 anni o per tutta la vita. Oggi invece, le diagnosi sono precoci e si interviene nella prima infanzia.

Trump avrebbe anticipato i dati della revisione condotta da ricercatori di Harvard e del Mount Sinai, in uscita nei prossimi giorni. Per ora la scienza dice altro.

Non più tardi di agosto negli Stati Uniti è stato pubblicato uno studio (minore) sull'ipotesi di un nesso tra uso di paracetamolo e autismo.

Ma l'approfondimento scientificamente più valido è quello svedese del 2024, pubblicato su Jama network. A parlarcene è il farmacologo Silvio Garattini. Lo studio, svolto su 2,5 milioni di bambini nati fra il 1995 e il 2019 in Svezia e seguiti fino al 2021, sostiene che non ci sia nesso tra l'assunzione di paracetamolo delle mamme durante i nove mesi di attesa e la manifestazione di autismo. «Le evidenze manifestate sono minime - spiega Garattini - Probabilmente si tratta di differenze dovute a fattori confondenti: magari si trattava di donne che assumevano il paracetamolo ma fumavano. Quindi non c'è nesso. L'analisi ha considerato le coppie di fratelli e ha rilevato che l'uso di paracetamolo durante la gestazione non era legato all'autismo (HR 0,98)».

L'amminstrazione Trump intende, inoltre, promuovere un farmaco meno noto, la leucovorina, come cura contro l'autismo. Si tratta di acido folinico, già ampiamente utilizzato in gravidanza. La leucovorina viene solitamente prescritta per contrastare gli effetti collaterali di alcune medicine e per trattare la carenza di vitamina B9. I primi studi sulla somministrazione di questo farmaco ai bambini con autismo avrebbero mostrato «notevoli miglioramenti nella loro capacità di parlare e di comprendere gli altri», secondo il dipartimento della salute. Ma questi risultati hanno anche creato scompiglio nella comunità scientifica, innescando un nuovo dibattito sulle complesse cause dell'autismo. Donadl Trump attacca anche il vaccino contro l'epatite B per i bambini. «Non c'è motivo» per somministrarlo ha detto il presidente alla Casa Bianca.

«Direi di aspettare che il bambino abbia 12 anni», ha affermato, contraddicendo l'ampio consenso medico secondo cui per prevenire la trasmissione della malattia che può causare danni al fegato e il cancro è vaccinare i neonati entro il primo giorno di vita.

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