
Nel libro di prossima pubblicazione Original Sin: President Biden's Decline, Its Cover-Up, and His Disastrous Choice to Run Again, Jake Tapper della Cnn e Alex Thompson di Axios hanno ricostruito con meticolosità gli ultimi anni della presidenza Biden, rivelando un quadro allarmante sul suo stato fisico e sulle scelte strategiche del suo entourage.

Secondo quanto riportato nel volume, in uscita il 20 maggio, durante il 2023 e il 2024 il decadimento fisico del presidente si sarebbe acuito al punto da spingere alcuni consiglieri a considerare l’utilizzo di una sedia a rotelle in vista di un’eventuale rielezione. La discussione – rimasta riservata – rifletteva non solo l’evidente declino motorio, dovuto a una marcata degenerazione spinale, ma anche la crescente preoccupazione interna al team presidenziale. Dietro le quinte, si legge nel libro, la Casa Bianca avrebbe lavorato attivamente per mascherare la reale entità delle condizioni del presidente, temendo ripercussioni sull’immagine pubblica mentre il capo dello Stato, allora ottantunenne, cercava un secondo mandato. Le misure adottate includevano briefing più dettagliati sui percorsi da seguire durante gli eventi pubblici, l’installazione di corrimano, l’uso più frequente di scarpe sportive e un monitoraggio continuo dei suoi spostamenti.
L’ipotesi, mai concretizzatasi, di vedere il presidente su una sedia a rotelle avrebbe inevitabilmente evocato l’ombra storica di Franklin D. Roosevelt, che guidò strenuamente la nazione attraverso la Grande Depressione e la Seconda guerra mondiale nonostante fosse paralizzato dalla poliomielite. Come Roosevelt, anche Biden avrebbe potuto incarnare la resilienza del potere esecutivo dinanzi alla fragilità fisica. Ma mentre Roosevelt operò in un’epoca in cui l’opinione pubblica era più facilmente tenuta all’oscuro delle condizioni di salute dei leader, l’era digitale impone una trasparenza incessante e implacabile. Il parallelo suggerisce non solo quanto sia cambiata la percezione del corpo del leader, ma anche quanto il peso simbolico della presidenza americana resti legato, ancora oggi, alla capacità di apparire fisicamente integro, anche a costo di nascondere la realtà.
Il medico personale di Biden, Kevin O’Connor, riferiscono gli autori, avrebbe espresso riserve fin dai primi segnali di affaticamento. In privato, avrebbe persino scherzato affermando che lo staff sembrava "cercare di uccidere Biden", mentre lui tentava disperatamente di mantenerlo in salute. In particolare, O'Connor avrebbe avvertito che una nuova caduta – come quella avvenuta all’Accademia aeronautica nel giugno 2023 – avrebbe potuto rendere necessario l’uso permanente di una sedia a rotelle. Ufficialmente, i portavoce di Biden hanno sempre attribuito la camminata incerta del presidente a una frattura al piede subita nel 2020 e alla mancata aderenza all’uso del tutore. Tuttavia, le dichiarazioni pubbliche del medico sembrano contraddirsi: in un bollettino del 2021, O’Connor aveva confermato la completa guarigione delle microfratture e attribuito i cambiamenti nell’andatura a una “significativa artrite spinale”.
Malgrado le criticità, Biden, supportato a oltranza (e con cieca ostinazione) dalla famiglia e dai vertici della Casa Bianca, ha continuato la campagna per la rielezione. Ma la svolta è arrivata con il dibattito del giugno 2024 contro Donald Trump, durante il quale la performance del presidente è apparsa talmente compromessa da spingere numerosi esponenti del Partito Democratico a chiederne il ritiro. Tre settimane dopo, Biden si è fatto da parte, esprimendo il proprio sostegno alla vicepresidente Kamala Harris, aprendo così la strada alla sua candidatura.
Contattato da Axios in merito alle affermazioni contenute nel libro, un portavoce della Casa Bianca – che ha preferito restare anonimo – ha dichiarato: “I controlli medici hanno evidenziato un’andatura irrigidita, dovuta in parte all’usura della colonna vertebrale, ma non è stato necessario alcun trattamento particolare. Nulla di quanto riportato è stato definito 'grave' dai referti ufficiali”. Nulla, insomma, che non possa corrispondere al profilo medico di un uomo dell’età dell’ex presidente. La stessa fonte ha aggiunto: “L’invecchiamento non equivale a una compromissione cognitiva.
Fino ad oggi nessuno è riuscito a indicare un singolo episodio in cui Biden non sia stato all’altezza delle sue responsabilità presidenziali a causa di un presunto declino mentale. Al contrario, gli atti mostrano una presidenza operativa ed efficace”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.