Sarà il ballottaggio, il 14 dicembre, a stabilire chi sarà il prossimo presidente del Cile. All'esito del primo turno nessuno dei due candidati ha superato la soglia del 50% dei consensi. Quando la quota di schede scrutinate si avvicina al 100%, Jeannette Jara, comunista ed ex ministra del Lavoro e candidata del centrosinistra, risulta in vantaggio con il 26,8%, mentre José Antonio Kast (destra) sfiora il 24%.
"Saranno le elezioni più importanti della nostra generazione, un vero referendum tra due modelli di società: quello attuale che ha portato il Cile alla distruzione, alla stagnazione, alla violenza e all'odio. E il nostro modello, che promuove libertà, speranza e progresso", ha commentato Kast che spera di riunire tutte le forze di destra in vista del ballottaggio. Jara, da parte sua, ha rivolto un appello agli elettori: "Questo è un grande Paese", ha detto, "non lasciate che la paura vi congeli il cuore". La grande sorpresa è il terzo posto ottenuto dal candidato populista Franco Parisi al al 18,62%, che ha superato la candidata della destra tradizionale Evelyn Matthei e l'ultra-destra di Johannes Kaiser.
I risultati mostrano una chiara tendenza alla vittoria di Kast nelle regioni meridionali del Cile, di Jara nella regione metropolitana e di Parisi nelle zone elettorali settentrionali. I commentatori d'altra parte evidenziano una schiacciante vittoria della destra, che pur essendosi presentata divisa tra i tre candidati Kast, Kaiser, e Matthei al primo turno, per il ballottaggio ha già annunciato un ricompattamento col sostegno reciproco.
Kast, un simpatizzante di Pinochet, è al suo terzo tentativo di insediarsi nel palazzo de "La Moneda", e ora promette mano dura contro la delinquenza e l'immigrazione clandestina, dossier in testa a tutte le preoccupazioni dei cileni. Matthei intanto ha riconosciuto la sua sconfitta prima ancora della pubblicazione dei risultati definitivi e si è congratulata con José Kast.
"Oggi sono altri quelli chiamati a proseguire la corsa alla presidenza", ha detto Matthei, che con solo il 27% dei seggi scrutinati appare con un magro 13,07% delle preferenze che la lascia virtualmente già fuori dal ballottaggio. "Andrò al comitato elettorale di José Kast a congratularmi personalmente", ha concluso Matthei.