Il golpe segreto con gli Usa dietro le quinte. La vice di Maduro si offre come alternativa

La Rodríguez e la proposta di sostituire il dittatore. Respinta

 Il golpe segreto con gli Usa dietro le quinte. La vice di Maduro si offre come alternativa
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La vicepresidente e ministra del Petrolio del Venezuela, Delcy Rodríguez e suo fratello Jorge, presidente del Parlamento del regime sudamericano hanno tentato di proporsi a Washington come una «alternativa accettabile» al dittatore Nicolás Maduro. Lo ha rivelato ieri il Miami Herald, secondo cui i due avrebbero affidato a intermediari in Qatar altrettante proposte, ad aprile e settembre, per estromettere Maduro preservando la struttura di potere della dittatura garantendo però una parvenza di stabilità e apertura al dialogo con le democrazie occidentali.

I piani prevedevano l'uscita di scena di Maduro - con esilio a Doha, in Turchia

o in Russia - e un governo provvisorio guidato dalla stessa Delcy, grazie all'influenza della vicepresidente presso la famiglia reale qatariota, che da anni custodisce i fondi del chavismo.

Donald Trump ha ovviamente respinto la proposta, denunciando che tali aperture erano solo un tentativo di mascherare la continuità di un sistema criminale dato che i fratelli Rodríguez sono citati in indagini della giustizia federale statunitense come gestori finanziari del Cartel de los Soles, la rete di narcotraffico (non solo cocaina ma anche cocaina rosa e altri nuovi mix di oppioidi sintetici) annidata nelle Forze Armate venezuelane e collegata direttamente a Diosdado Cabello e al circolo familiare di Maduro.

Delcy ha reagito con furia allo scoop del Miami Herald scrivendo ieri su Telegram: «Falso! Un'altra menzogna della guerra psicologica contro il popolo venezuelano» e accusando il giornale statunitense di «sporcizia mediatica» e ribadendo la compattezza del comando politico-militare attorno a Maduro, del quale ha pubblicato una foto con lei abbracciata e con la didascalia: «Insieme

e uniti al Presidente».

Nel frattempo, la diga del silenzio chavista si incrina dall'interno. L'ex capo dell'intelligence militare Hugo «El Pollo» Carvajal, estradato negli Stati Uniti nel 2023 e ora collaboratore della giustizia, ha ammesso di aver fatto parte del Cartel de los Soles e di aver partecipato al traffico di tonnellate di cocaina verso il Nord America. Davanti al giudice Alvin Hellerstein, Carvajal si è dichiarato colpevole di narcotraffico e narcoterrorismo con le colombiane Farc, consegnando documenti sulle reti finanziarie del chavismo.

Secondo il sito di giornalismo investigativo The Objective, l'ex spia ha consegnato prove sull'uso della compagnia petrolifera statale Pdvsa per finanziare movimenti populisti e partiti di sinistra in tutto il mondo, da Podemos in Spagna al Movimento 5 Stelle in Italia, passando per i Kirchner in Argentina e Lula in Brasile.

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