L'avvertimento di Trump a Netanyahu: "Basta con la guerra a Gaza e con le minacce all'Iran"

Svelati i contenuti del colloquio telefonico tra i due leader. Il Jerusalem Post: le intelligence occidentali ritengono che Teheran stia sfruttando i negoziati per rafforzare i suoi impianti nucleari

L'avvertimento di Trump a Netanyahu: "Basta con la guerra a Gaza e con le minacce all'Iran"
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Donald Trump e Benjamin Netanyahu sempre più distanti sui principali dossier mediorientali. A due giorni dalla telefonata di 40 minuti intercorsa tra il presidente americano e il premier israeliano, filtrano infatti su vari media dettagli di un colloquio piuttosto teso nel corso del quale il capo della Casa Bianca avrebbe intimato al capo del governo di uno dei più stretti alleati storici di Washington di porre fine “permanentemente” alla guerra a Gaza e di interrompere le discussioni su un possibile attacco contro l’Iran e i suoi impianti nucleari.

La telefonata è andata “molto bene” aveva detto il tycoon lunedì scorso senza aggiungere particolari. Sia le televisioni israeliane Channel 12 e Kan, prima, che emittenti straniere come la Cnn, nelle utime ore, hanno però rivelato che dietro l’ostentato ottimismo del presidente americano si nascondono in realtà profonde differenze di vedute e di strategie tra i due leader. A partire dal conflitto nella Striscia: Trump avrebbe comunicato a Netanyahu di non ritenere sufficiente il cosiddetto “accordo Witkoff” che, se attuato, prevederebbe la sospensione delle operazioni militari per circa 60 giorni in cambio di circa la metà degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Secondo le ricostruzioni giornalistiche, il presidente americano avrebbe inoltre detto al premier dello Stato ebraico che la cessazione delle ostilità a Gaza aiuterebbe sia i negoziati tra Usa e Iran, mediati dall’Oman, sul programma nucleare della Repubblica Islamica sia il percorso verso la normalizzazione delle relazioni con l’Arabia Saudita.

Come sottolinea il Times of Israel, Netanyahu si è finora opposto a negoziare un’intesa che ponga definitivamente fine al conflitto nell’exclave palestinese. Una posizione ritenuta una linea rossa invalicabile, almeno per il momento, dal governo di Tel Aviv. Lo stesso tipo di intransigenza si riscontra anche nella posizione di “Bibi” sul dialogo tra Washington e Teheran sul nucleare iraniano. Su tale fronte, secondo Kan, il premier israeliano avrebbe detto a Trump che i negoziati con gli iraniani sono “inutili, l’Iran vi sta prendendo in giro e tutto ciò che sta cercando di fare è guadagnare tempo”. “Le tue affermazioni su un attacco all’Iran non aiutano”, avrebbe risposto Trump prima di sottolineare che si sta lavorando ad un’intesa.

Stando a quanto riportato dalla Cnn, il leader Usa non avrebbe solo detto al suo interlocutore di smetterla di parlare di un’operazione militare contro il regime degli ayatollah ma anche di fermare la fuga di notizie sui piani e sui preparativi in vista di un possibile blitz dei jet di Tel Aviv contro le strutture legate al programma atomico iraniano. Non ci saranno discussioni sull’argomento, avrebbe precisato Trump secondo Channel 12, almeno finché non sarà stabilito il fallimento dei colloqui in corso.

Le fonti citate da Channel 12 sostengono che Netanyahu non ha ricevuto una “risposta chiara” dal tycoon sull’eventuale via libera di Washington ad un attacco unilaterale israeliano o sul ruolo che gli Usa giocherebbero in tale scenario ma qualche segnale di una crescente frustrazione dell’amministrazione repubblicana nei confronti dell’Iran trapela ugualmente. Trump ha infatti dichiarato ai media statunitensi che Teheran è “diventata molto più aggressiva” nei colloqui e ha definito “deludente” l’atteggiamento della Repubblica Islamica. Inoltre il comandante uscente dello Us Central Command, il generale Michael Kurilla, ha affermato ai legislatori al Congresso che ha presentato alla Casa Bianca i piani per un attacco all’Iran in caso di fallimento dei negoziati sul nucleare.

Il pessimismo sulle trattative tra Washington e Teheran emerge anche dai pesanti sospetti sulle reali intenzioni della Repubblica Islamica espressi da funzionari d’intelligence occidentali al Jerusalem Post.

Sfruttano i colloqui per modificare gli impianti nucleari in modo da ridurre l’impatto di un potenziale attacco militare”, hanno dichiarato le fonti citate dal quotidiano israeliano. Se sia davvero questa la strategia iraniana, i negoziatori di Trump potrebbero scoprirlo molto presto.

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