La guerra in Ucraina potrebbe presto varcare le soglie dell'Europa. Mentre si moltiplicano le incursioni di droni e jet russi nei cieli del Vecchio Continente, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha reso noto mercoledì che l'abbattimento di velivoli della Federazione nello spazio Nato è "sul tavolo". "La mia opinione è che dobbiamo difendere ogni centimentro quadrato del nostro territorio", ha detto von der Leyen specificando come non si possa escludere di abbattere un caccia che entri nel nostro spazio aereo "dopo un preavviso e dopo essere stati molto chiari". Parole seguite di poche ore alle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, il quale ha affermato di ritenere che i Paesi dell'Alleanza atlantica dovrebbero abbattere gli aerei russi nel loro spazio aereo.
Cresce la tensione tra Europa e Russia
La risposta di Mosca è stata affidata all'ambasciatore russo in Francia Alexey Meshkov che in un'intervista ha affermato che se la Nato abbattesse i jet della Federazione "sarebbe guerra" aggiungendo che ci sono "molti aerei" dell'Alleanza che violano "spesso" lo spazio aereo russo e "non vengono abbattuti". Sulle intrusioni di droni e aerei attribuiti alla Russia - ritenuti dagli esperti un "test" del Cremlino - il diplomatico ha poi negato che siano legati ad attività russe.
Le smentite di Meshkov non hanno però convinto gli europei. I diplomatici del Vecchio Continente, riporta Bloomberg, avrebbero infatti avvertito la Russia che la Nato è pronta a rispondere con la forza a future violazioni del suo spazio aereo, incluso l'abbattimento di aerei russi. L'agenzia Usa scrive che a Mosca si sarebbe svolto un incontro teso in cui gli inviati di Londra, Parigi e Berlino avrebbero manifestato le loro preoccupazioni circa le incursioni di MiG-31 russi in Estonia.
Cosa dicono le regole Nato
Ma che probabilità ci sono che si verifichi davvero un'escalation nei cieli dell'Europa? Se si rimane al livello Nato, le possibilità di un abbattimento di caccia russi potrebbero essere abbastanza scarse. Secondo gli esperti le regole d'ingaggio dell'Alleanza previste per le intrusioni aeree - di cui per ovvie ragioni non si conosce l'esatto contenuto - seguirebbero un principio di prudenza: la violazione dello spazio aereo della Nato da parte di jet russi viene considerata come una provocazione non sufficientemente grave da provocare una reazione militare.
Il precedente turco
Ciò non esclude che la risposta alle intrusioni russe non possa arrivare direttamente dai singoli Stati. Un Paese europeo potrebbe infatti decidere di agire in autonomia abbattendo jet militari russi. Una misura a cui starebbero pensando di ricorrere Polonia e Svezia e che conta un precedente alquanto recente. Nel 2015 la Turchia abbatté un Sukhoi Su-24 russo che aveva violato il suo spazio aereo. Ne seguì una crisi diplomatica e il varo di sanzioni da parte di Mosca.
Il gelo tra le due nazioni non ebbe conseguenze più gravi e fu superato dopo qualche anno. Non è detto che qualcosa di simile possa però accadere qualora ad abbattere i velivoli della Federazione sia la Svezia o un altro Stato europeo. Andando oltre il proprio spazio aereo, Varsavia starebbe poi addirittura valutando modifiche alle sue leggi sugli schieramenti militari all'estero che le permetterebbero di abbattere obiettivi russi come i droni nei cieli dell'Ucraina.
I dubbi dentro la Nato
C'è comunque da dire che all'interno della Nato non tutti sono favorevoli alla linea dura contro Mosca. I Paesi baltici e la Polonia, riporta la Cnn, spingerebbero per l'escalation mentre altri, inclusa la Germania, sarebbero più scettici.
La spaccatura sarebbe emersa durante una riunione di emergenza del Consiglio Nord Atlantico convocata dall'Estonia dopo che tre aerei militari russi avevano violato lo spazio aereo estone per 12 minuti. La divisione tra gli alleati ha portato alla mancata adozione di una dichiarazione di minaccia di una risposta armata contro i jet incursori.