La pressione Usa sull'Ucraina continua a crescere, anche attraverso canali diversi da quelli comunicati sino ad ora ufficialmente. Stando infatti a quanto riportato dal Washington Post, durante le sue recenti trasferte negli Stati Uniti Rustem Umerov, il negoziatore capo scelto dal presidente ucraino Zelensky, non avrebbe avuto incontri solo con Steve Witkoff, l'inviato di Donald Trump, e Jared Kushner, il genero del tycoon, ma anche con i vertici dell'Fbi. Il quotidiano americano riferisce che i meeting a porte chiuse con il direttore del Bureau Kash Patel e il suo vice Dan Bongino sono stati confermati da quattro fonti anonime.
Secondo diplomatici e funzionari a conoscenza della vicenda, scrive il Washington Post, le riunioni segrete tra Umerov e i capi dell'Fbi hanno introdotto nuova incertezza nei negoziati per porre fine al conflitto nell'Europa orientale. Gli incontri avrebbero inoltre suscitato allarme tra i funzionari occidentali che non sarebbero a conoscenza delle loro intenzioni e finalità. Alcuni ritengono che Umerov e altri elementi di spicco di Kiev abbiano contattato Patel e Bongino con la finalità di ottenere l'amnistia per eventuali accuse di corruzione che potrebbero dover affrontare. Altri temono invece che tali contatti possono essere usati per esercitare pressione sul governo di Zelensky affinché accetti le pesanti concessioni previste nel quadro dell'accordo di pace proposto dalla Casa Bianca.
Le speculazioni sulle possibili motivazioni dei meeting a porte chiuse sono amplificate dalle sortite di Patel e di Bongino sul dossier ucraino registrate nei mesi scorsi. Il numero uno dell'Fbi a marzo ha esortato il Congresso ad indagare su come sono stati usati i soldi inviati all'Ucraina. Ancora più duro il vice di Patel che ha accusato Zelensky di aver insabbiato i presunti atti di corruzione compiuti dal figlio di Joe Biden quando faceva parte del consiglio di amministrazione di una società energetica ucraina.
Intanto, gli incontri tra gli ucraini e l'Fbi sono stati confermati da entrambe le parti. Olha Stefanishyna, l'ambasciatrice di Kiev a Washington, ha affermato che Umerov "si è occupato solo di questioni relative alla sicurezza nazionale" che non possono essere divulgate. Un funzionario del Bureau ha fatto sapere che le riunioni includevano la discussione degli interessi comuni dei due Paesi sull'applicazione della legge e sulla sicurezza nazionale dei due Paesi.
Sullo sfondo delle ultime rivelazioni aleggia lo scandalo corruzione scoperto a novembre dagli investigatori ucraini che ha coinvolto, tra gli altri, il principale collaboratore di Zelensky, Andriy Yermak, dimessosi poco dopo. Secondo indiscrezioni interne ed esterne all'Ucraina, anche Umerov, che ricopre la carica di consigliere per la Sicurezza nazionale ed è stato a capo della Difesa, potrebbe essere coinvolto nello scandalo. Un funzionario citato dal Washington Post ha precisato che il tema della corruzione è emerso in uno degli incontri ma non è stato il punto principale.
La stessa fonte ha aggiunto che qualsiasi insinuazione che le discussioni di Patel siano state inappropriate è "una totale assurdità". L'ufficio di Zelensky, dopo aver rifiutato di commentare riunioni specifiche, ha dichiarato che "è stupido collegare tutto alla corruzione."