Nuovo giro di epurazioni alla Difesa russa: arrestati due alti funzionari

Nuovo giro di epurazioni in quel di Mosca, con accuse comuni come frode, corruzione, abuso di potere. A questo giro il Cremlino colpisce un alto funzionario della Difesa e un vice capo di Stato Maggiore

Nuovo giro di epurazioni alla Difesa russa: arrestati due alti funzionari
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Sia chiama Vladimir Verteletsky, l'alto funzionario del ministero della Difesa russo arrestato con l'accusa di abuso di potere. L'uomo era a capo del Dipartimento del ministero per gli ordini di difesa dello Stato quando, "su richiesta degli inquirenti, la Corte ha scelto una misura preventiva sotto forma di detenzione", ha riferito la rappresentante ufficiale del Comitato investigativo, Svetlana Petrenko, secondo quanto riportano le agenzie di stampa russe.

Stamattina le agenzie avevano riferito di un altro arresto, quello di un vice capo dello Stato maggiore dell'esercito russo, il generale Vadim Shamarin, con l'accusa di corruzione. Shamarin resterà in custodia cautelare per due mesi e rischia una condanna fino a 15 anni di carcere e a una multa pari a 100 volte l'importo della tangente. L'uomo viene accusato di aver preso una tangente "particolarmente elevata".

Da due anni a questa parte, gli arresti e i cambi al vertice in Russia risultano sempre più di difficile interpretazione. Accuse infondate, infrazioni reali, epurazioni. E poi, certamente, la battaglia quotidiana tra Putin e gli ultranazionalisti. Secondo gli inquirenti, nel 2022 Verteletsky accettò dei lavori incompleti come parte di un lavoro di sviluppo nell'ambito di un contratto governativo. A seguito delle azioni illegali degli imputati, la Federazione avrebbe subìto danni per oltre 70 milioni di rubli, secondo quanto sostiene l'accusa. Il tempismo della vicenda di Verteletsky risuona però quantomai sinistro.

Nelle ultime settimane diversi ufficiali militari di alto rango si sono ritrovati in custodia cautelare in Russia: il 13 maggio è stato arrestato il capo del Dipartimento principale del personale del Ministero della Difesa, Yuri Kuznetsov, il 17 maggio la Corte ha arrestato l'ex comandante della 58a armata, Ivan Popov. Il primo è accusato di aver ricevuto tangenti per una somma di 30 milioni di rubli, il secondo è accusato di frode: ma le accuse nei confronti di Popov, appaiono alquanto pretestuose. La scorsa estate era stato, infatti, rimosso dal suo ruolo dopo aver scritto un duro rapporto sulle carenze delle truppe russe impegnate in Ucraina. Le forze di Popov stavano combattendo nella regione di Zaporizhzhia e il suo licenziamento è arrivato un giorno dopo che il posto di comando della 58esima armata della città di Berdyansk è stato colpito da un attacco ucraino, uccidendo un generale di alto rango

Alla fine di aprile era stato arrestato il vice capo del ministero della Difesa Timur Ivanov, responsabile del complesso di costruzione militare, con l'accusa di corruzione su larga scala, in particolare di tangenti per circa un miliardo di rubli ed è stato temporaneamente rimosso dall'incarico.

Ivanov era uno stretto collaboratore di Sergei Shoigu, che il presidente Putin aveva licenziato come ministro della Difesa subito dopo l'insediamento per il nuovo mandato. Il portavoce del Cremlino Peskov ha dichiarato che l'ondata di arresti di funzionari della difesa non indica una campagna contro i militari, definendo la lotta alla corruzione come un lavoro "coerente e costante".

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