
«Non abbiamo nulla da nascondere. Non attacchiamo mai civili e infrastrutture». Serghei Lavrov rispedisce al mittente le accuse di presunte violazioni dello spazio aereo di diversi paesi Ue e Nato, e parlando con i giornalisti al Palazzo di Vetro a margine del suo intervento all’Onu afferma che «gli incidenti accadono, ma non prendiamo mai di mira con i nostri droni o missili i paesi europei, siano essi membri dell’Ue o paesi della Nato». E sulle affermazioni della Polonia secondo cui droni russi sarebbero entrati nel suo spazio aereo la notte del 9 settembre, dice che «abbiamo proposto un incontro immediato, ma nessuno vuole mai discutere i fatti». Anche nel suo discorso all’Assemblea Generale, il ministro degli Esteri russo ricorda che Vladimir Putin «ha ripetutamente smentito queste provocazioni. Mosca non ha mai avuto e non ha tali intenzioni. Tuttavia, qualsiasi aggressione contro il mio Paese incontrerà una risposta decisa».
Nelle ultime ore, il commissario dell’Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha sostenuto che «stiamo assistendo a ogni tipo di azione russa, dalla disinformazione ad atti di sabotaggio, fino all’uso dell’immigrazione clandestina come arma, quindi siamo già in una guerra ibrida con Mosca. Sappiamo che le ambizioni imperialiste ed espansionistiche della Russia si estendono oltre l’Ucraina», ha proseguito, e Mosca «parla apertamente di invadere altri Paesi, anche Ue e Nato». Mentre l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, alla riunione dei capi di Stato maggiore della Difesa a Riga, ha spiegato che «diversi alleati hanno subito violazioni dello spazio aereo da parte di Mosca. Questi atti sono un’escalation, sono sconsiderati, mettono in pericolo vite umane, e la Russia ne ha la piena responsabilità».
Il massimo diplomatico di Putin, invece, già giovedì a New York ha accusato Nato e Ue di usare l’Ucraina per dichiarare una «guerra vera» contro il suo Paese.
Nonostante il presidente americano Donald Trump nei giorni scorsi abbia espresso una posizione più dura nei confronti di Mosca, elogiando lo sforzo bellico dell’Ucraina, Lavrov dice di «non vedere che gli Stati Uniti stiano facendo passi indietro dalla posizione di un dialogo aperto e franco» con loro. Il ministro degli Esteri sottolinea che Mosca «nutre qualche speranza per la continuazione del dialogo russo-americano, soprattutto dopo il vertice in Alaska. Vediamo il desiderio non solo di contribuire a trovare soluzioni realistiche per la crisi ucraina, ma anche di sviluppare una cooperazione pragmatica senza adottare posizioni ideologiche». Sul conflitto con Kiev, afferma che «la Russia è stata e rimane aperta ai negoziati per eliminare le cause profonde della guerra. La sicurezza della Russia e i suoi interessi vitali devono essere garantiti. Su questa base, siamo pronti a discutere di garanzie di sicurezza per l’Ucraina.