Politica estera

"Mosca ci manda clandestini". E la Finlandia si blinda: confini chiusi agli immigrati

Nella notte tra sabato e venerdì Helsinki chiuderà parte della sua frontiera a causa del crescente afflusso di migranti irregolari. Secondo i finlandesi, questa sarebbe una strategia dei russi per destabilizzare il Paese

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Se la tensione in molte zone del mondo è già alle stelle, anche nell’Europa del Nord sta cominciando a salire. Il governo della Finlandia ha annunciato che nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 novembre saranno chiusi quattro degli otto valichi della frontiera terrestre con la Russia che consentano il passaggio tra i due Paesi. Ciò che ha spinto le autorità di Helsinki a prendere tale decisione è il crescente numero di immigrati clandestini che, attraversando il confine, si riverserebbero nel Paese scandinavo.

A comunicare la notizia è stato il ministro dell’Interno, Mari Rantanen, in conferenza stampa: "Oggi il governo ha preso la decisione di chiudere i valichi di frontiera di Vaalimaa, Nuijamaa, Imatra e Niirala sul confine terrestre tra Finlandia e Russia". Il primo ministro finlandese, Petteri Orpo, ha usato delle parole di fuoco nei confronti del governo di Mosca, accusandolo di malizia perché, a suo avviso, starebbe favorendo l’esodo di migranti come miccia da accendere per acuire le tensioni nel Paese e, di conseguenza, destabilizzarlo.

Dello stesso avviso del primo ministro anche il presidente della Repubblica, Sauli Niinisto, che ha dichiarato che il flusso consistente di migranti sarebbe una ritorsione da parte della Russia dopo che la Finlandia ha aderito, ad aprile, al Patto Atlantico ed è venuta meno al trattato del 1948. una volta che il Paese scandinavo è diventato il 31esimo Stato membro della Nato, Mosca aveva dichiarato che ci sarebbero state delle contromisure, senza specificare in cosa sarebbero consistite. Il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, aveva dichiarato per l’occasione a Rossiya 24 che: “La sicurezza di questi Paesi del nord non aumenterà, ma diminuirà al seguito di questa azione”.

Negli ultimi mesi, secondo le fonti di Helsinki, numerosi cittadini iracheni, yemeniti e di altre nazionalità hanno superato illegalmente la frontiera da est e la situazione non sarebbe più sostenibile. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, si è detto profondamente dispiaciuto per la decisione unilaterale della Finlandia, dato che i due Paesi – all’epoca c’era l’Unione Sovietica – avevano relazioni fin dal 1920 con la stipula del Trattato di Tartu che aveva stabilito il confine terrestre di 1.340 km. Le tensioni tra i due Paesi ci furono nel 1939, quando a novembre l'Urss aveva invaso la Finlandia per soddisfare la sua sete di conquista di nuovi territori, mentre l'aggredito era contrario a qualsiasi forma di cessione. Qusta fase, meglio conosciuta come Guerra d'inverno, si era conclusa nel marzo del 1940, e la Finlandia dovette cedere una parte del sua superficie territoriale. Dopo la Seconda guerra mondiale, i rapporti tra le due nazioni sono sempre stati positivi con la firma, nel 1948, del Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza, contenente una clausola in base alla quale nessuno dei firmatari avrebbe aderito a una coalizione diretta contro l’altro.

Non è la prima volta che lungo il confine tra Russia e Finlandia si verificano dei momenti di tensione. Nel settembre 2022, l’allora premier Sanna Marin aveva ristretto l’accesso nel Paese ai turisti di nazionalità russa a causa della situazione di conflitto con l' Ucraina.

Nel novembre di quello stesso anno, sempre il governo scandinavo aveva annunciato lo stanziamento di quasi 400 milioni di euro per costruire un muro di tre metri con filo spinato e dotato di telecamere al fine di contenere le ondate migratorie.

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