La scure di Donald sull'ex consigliere. L'Fbi fa irruzione nella casa di Bolton

Il presidente: "Un delinquente". Florida, il giudice ferma il carcere "Alligator Alcatraz"

La scure di Donald sull'ex consigliere. L'Fbi fa irruzione nella casa di Bolton
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New York - Uno dei più accaniti oppositori di Donald Trump finisce nel mirino dell’Fbi: gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione e nell’ufficio di John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa, nell’ambito di una più ampia indagine ordinata dal direttore del Bureau Kash Patel. Inchiesta che riguarderebbe alcuni documenti secretati inclusi da Bolton nel libro scritto una volta lasciata la Casa Bianca. A suo tempo il tycoon disse che il suo ex collaboratore «sarebbe dovuto andare in prigione», ma in questo caso assicura che non era a conoscenza del blitz. «L’ho visto in televisione stamattina. Non lo sapevo e non voglio essere coinvolto», risponde ai giornalisti, precisando di «non essere un suo fan» e che «è una specie di delinquente».

La perquisizione nella casa di Bethesda, in Maryland, è iniziata intorno alle 7 del mattino: Bolton non c’era, secondo il Washington Post, mentre altri media riferiscono che il raid è stato ordinato per determinare se il 76enne ex consigliere di Trump (durante il primo mandato) abbia condiviso illegalmente informazioni riservate nel libro The Room Where it Happened, molto critico nei confronti dell’amministrazione (che tentò addirittura di bloccarne la pubblicazione). «Nessuno è al di sopra della legge», afferma su X Patel, un messaggio ripostato dal vice presidente JD Vance, mentre il numero due del Bureau, Dan Bongino, sostiene che «la corruzione pubblica non sarà tollerata». Alcuni critici del comandante in capo, invece, sulla Cnn definiscono l’irruzione «estremamente politica e meschina», che sa di «pura vendetta» da parte di Trump, e di «cattivo uso delle risorse dell’Fbi».

John Bolton

Intanto un duro colpo al programma di deportazione voluto da The Donald arriva dalla Florida, dove un giudice federale di Miami ha ordinato la chiusura del famigerato carcere per illegali «Alligator Alcatraz» entro 60 giorni, stabilendo che nessun altro detenuto può essere portato nella struttura durante questo lasso di tempo. La sentenza della giudice distrettuale Kathleen Williams si basa su un'ordinanza restrittiva temporanea emessa due settimane fa che ha bloccato ulteriori lavori di costruzione del centro, e spiega che la struttura causa danni gravi e irreparabili alle fragili Everglades del Sunshine State.

La decisione rappresenta una vittoria significativa per la coalizione di gruppi ambientalisti e una tribù di nativi americani che hanno intentato causa contro lo Stato e il governo federale.
Trump intanto, come promesso, giovedì sera ha effettuato un breve giro con la polizia nel sud-est di Washington, una delle zone più pericolose della città: «Avremo la più bella capitale del mondo», ha detto parlando agli agenti e ai soldati della Guardia Nazionale nel quartiere di Anacostia, a cui ha portato pizza e hamburger. «Vi ho portato gli hamburger cucinati dagli chef della Casa Bianca, ma la pizza l'abbiamo presa nel posto più buono della città», ha spiegato il tycoon, accompagnato dalla ministra della Giustizia Pam Bondi e dalla procuratrice della capitale Jeanine Pirro. Ieri il presidente ha annunciato che chiederà 2 miliardi di dollari al Congresso per abbellire la capitale, che a suo dire era invasa da criminalità e degrado, e il capo del Pentagono Pete Hegseth ha autorizzato i 2mila membri della Guardia Nazionale dispiegati a Washington a portare armi.

E la prossima città al centro del suo programma di lotta al crimine sarà Chicago. Sempre ieri, Trump ha annunciato dallo Studio Ovale che il sorteggio per la Coppa del Mondo 2026 con tutti gli accoppiamenti per la fase a gironi si terrà al «Trump-Kennedy Center» il 5 dicembre.

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