
Domani l'Archivio Antico di Palazzo del Bo ospita il convegno “Analisi di scenario: pace giusta / pace possibile?”, nell'ambito del "Seminario permanente sulla sicurezza in Europa" organizzato dall’università di Padova. Il seminario raduna da ormai tre anni un gruppo di accademici, analisiti, militari e giornalisti per delineare i probabili scenari della sicurezza continentale e per analizzare, con un’ottica multidisciplinare, le dinamiche del nuovo disordine mondiale che hanno messo sotto pressione gli Stati dell’Unione europea.
Del tema dell’anno - appunto pace giusta / pace possibile - si discuterà con diversi docenti dell'Università di Padova e con Lorenzo Cremonesi, inviato speciale del “Corriere della Sera“ che si occupa dall’inizio del conflitto in ucraina, il generale di brigata Giuseppe De Magistris, comandante del Centro di eccellenza per le unità di Polizia di stabilità - CoESPU, il vicedirettore del quotidiano la Repubblica Gianluca Di Feo, Stefano Marcuzzi, Centro Alti Studi Difesa, e Luca Semeraro, colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana.
Il nocciolo più interessante del seminario è il proposito di far dialogare discipline differenti sul tema della sicurezza in Europa, della cultura e della ricezione della guerra e degli aspetti storici, giuridici, economici delle politiche militari. Insomma creare un contesto molto diverso da quello che si instaura in molti talk televisivi dove rapidamente la discussione assume una forma ideologica.
Come ci spiega il professor Marco Mondini, che all’università di Padova insegna History of conflicts e Storia contemporanea e che del convegno è uno dei principali organizzatori: “Della guerra tornata in Europa sulle punte dei cannoni russi potete pensare due cose. Che è una buffonata, come direbbe qualcuno. E allora potete farvi confortare dai sedicenti esperti televisivi e noti studiosi di terrorismo. Non distinguerebbero un tank da una tanica e, se non sono ignoranti, sono in malafede. Ma almeno vi ripeteranno che è tutto un complotto dei poteri forti. Oppure, potete decidere che volete capirne qualcosa. E allora potete discuterne con accademici veri, giornalisti onesti e militari di professione. Noi abbiamo scelto la seconda opzione. E da quattro anni ragioniamo senza paraocchi ideologici sulla guerra che c'è. E che non se ne andrà solo perché qualcuno non vuole vedere la realtà. Oppure la vede, ma gli conviene di più continuare a ripetere che non esiste...”.
La logica del convegno è da sempre questa e nel caso specifico della sezione di quest’anno è proprio capire cosa si intende per pace. Ci dice ancora Mondini: “Noi siamo abituati a pensare che la guerra sia il male assoluto. Per carità va benissimo. Ma contrapponiamo alla guerra la pace senza definirla. Se una pace non è giusta, non rispetta il diritto internazionale, non è politicamente sostenibile per le due parti cos’è? E’ una soluzione suicida. Quindi la pace deve partire da delle condizioni precise.