Violenza conto i cristiani in Pakistan: protesta la comunità in Italia

Violenza conto i cristiani in Pakistan: protesta la comunità in Italia
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Una delegazione di cristiani pakistani ha convocato un incontro significativo presso l'ambasciata del Pakistan a Roma il 26 agosto 2023. L'obiettivo di questo incontro era affrontare le preoccupanti conseguenze degli attacchi recenti a Jaranwala. Oltre 20 chiese e 80 case cristiane sono state bruciate e vandalizzate il 16 agosto a Jaranwala, nel Punjab, in Pakistan. Gli attacchi a Jaranwala, nel distretto di Faisalabad nella provincia del Punjab, sono scoppiati dopo che alcuni musulmani che vivevano nella zona hanno dichiarato di aver visto un cristiano locale, Raja Amir, e il suo amico strappare pagine da un Corano, gettarle a terra e scrivere osservazioni offensive su altre pagine. La polizia ha arrestato i due cristiani accusandoli in base alle controversie leggi sulla blasfemia del Pakistan.

L'Associazione dei cristiani pakistani in Italia è stata utile nel facilitare una protesta pacifica e un dialogo il 26 agosto a Roma, evidenziando la necessità immediata di attenzione e azione concreta da parte del governo pakistano per proteggere la comunità cristiana in Pakistan. La delegazione si è incontrata con i diplomatici dell'ambasciata pakistana a Roma.

Rappresentanti della comunità cristiana, tra cui il Pastore Justin Bhatti, Joseph Jansen, Ayyaz Gulzar, Mirjam Bos e Pervaiz, hanno espresso le loro preoccupazioni e presentato le loro richieste.

La delegazione ha strenuamente chiesto l'identificazione, l'arresto e il processo rapidi di coloro che sono responsabili dell'attacco violento e odioso a Jaranwala. Oltre 129 persone sono state identificate e arrestate ma spesso la giustizia Pakistana lascia i processi a decadere.

La delegazione ha inoltre enfatizzato la preoccupazione urgente riguardo all'abuso delle leggi sulla blasfemia, che ha portato all'incarcerazione e alla morte di cristiani e altri membri delle comunità minoritarie. Oggi in Pakistan se qualcuno e accusato di distruggere il Corano rischia ergastolo, e se e condannato di mancare rispetto al Profeta rischia la condanna a morte.

La delegazione ha implorato le autorità pakistane di prendere provvedimenti proattivi contro ogni forma di discriminazione o violenza rivolta ai cristiani, alle comunità vulnerabili e alle minoranze religiose, chiedendo anche il rilascio di Anwar Kenneth e Shagufta Kiran, tra gli altri, vittime di questa ingiusta persecuzione.

Mirjam Bos ha esortato le autorità pakistane ad affrontare il problema urgente delle conversioni forzate e dei matrimoni di ragazze minorenni appartenenti a minoranze.

L'incontro ha sottolineato

l'importanza critica di affrontare gli eventi allarmanti a Jaranwala e di adottare misure decisive per garantire la protezione incrollabile delle minoranze religiose e la promozione risoluta dei diritti uguali per ogni cittadino.

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