Politica I parlamentari liguri? Non rispondono neanche ai liguri

A ciascuno è stato riservato lo stesso identico trattamento «telematico». Nessun tipo di favoritismo o vantaggio per l’uno o l’altro schieramento, destra o sinistra che sia. Nessuna concessione a blog personali, pagine di social network o altro. Niente di niente. Nell’invio delle e-mail agli indirizzi di posta elettronica dei nostri parlamentari siamo stati del tutto imparziali e a tutti abbiamo dato lo stesso tempo: quattro giorni lavorativi più un fine settimana, perché nonostante la tecnologia consenta di inviare i messaggi in tempo reale da un capo all’altro del mondo, meglio non avere fretta.
Ecco i risultati: su ventisei deputati e senatori eletti nella circoscrizione della Liguria, hanno risposto solo in tre, più una senatrice del Basso Piemonte. Due erano irraggiungibili: la rete dava un errore di trasmissione. Mentre dai quattro politici eletti fuori regione, ma in qualche modo legati per nascita o perché gravitano sul territorio ligure e basso piemontese, silenzio tombale. E che non dicano che quelle mail non le guardano, perché sono le stesse che campeggiano sotto i loro nomi sui siti di Camera e Senato. Quindi, le consideriamo più che ufficiali.
Passi per le cariche più impegnate sul fronte romano, come Casini, Castelli e Bondi che forse possono avere qualche giustificazione in più.

Ma gli altri 27, ops, 25 calcolando i pasticci di internet, che fine hanno fatto? Per intenderci: Giovanna Melandri, paracadutata in Liguria per il voto e che poi non abbiamo mai più visto. Così come i romani e piddini Luigi Lusi, Francesco Saverio Garofani: anche loro primule rosse (...)

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