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Premio Sacharov 2025 a due giornalisti in carcere: l’Europa sfida repressione e censure

Il Parlamento europeo assegna il Premio Sacharov 2025 a due giornalisti detenuti in Bielorussia e Georgia. Metsola e Tajani rivendicano la difesa della libertà di stampa e dei diritti umani come pilastro dell’identità europea.

Premio Sacharov 2025 a due giornalisti in carcere: l’Europa sfida repressione e censure
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"Sono orgogliosa che il premio quest'anno sia andato a due giornalisti in prigione per le loro idee". Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, saluta così il premio Sacharov per la libertà di pensiero 2025 assegnato dalle istituzioni europee a Andrzej Poczobut, dalla Bielorussia, e a Mzia Amaglobeli, dalla Georgia. "È un riconoscimento alla loro tenacia", ha detto ancora Metsola in una conferenza stampa poco prima della cerimonia di consegna in Aula del Premio, "al loro coraggio, a due persone sempre schierate a difesa della democrazia e della libertà".

Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti di Poczobut e Amaglobeli, due giornalisti tuttora in prigione. "Le loro voci continuano a risuonare in tutta Europa malgrado i ripetuti tentativi di zittirli. Oggi questo Parlamento lancia un messaggio forte: non cesseremo mai di chiedere la libertà dei giornalisti che sono prigionieri politici solo perchè hanno fatto il loro lavoro. Voglio dire a tutti i bielorussi che non li lasceremo mai soli. Ai georgiani voglio ribadire che ci batteremo sempre perché la Georgia rimanga vicina all'Unione europea", ha aggiunto Metsola.

Dello stesso avviso anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani: "Il Premio Sacharov ha un grande significato perché difendere i diritti umani è parte integrante della nostra identità europea, perché siamo uniti, perché parliamo le stesse lingue, perché evidentemente abbiamo una tradizione, una storia, un'identità comune, valori comuni che uniscono mezzo miliardo di persone. E difendere i diritti umani è una scelta non solo politica, è una scelta anche identitaria. Perché l'umanesimo è parte della storia e dell'identità della nostra Unione europea, dei popoli europei", ha detto il capo della Farnesina parlando nella sede 'Esperienza Europa - David Sassolì a Roma.

"Ricordiamo che siamo l'unico continente al mondo dove non c'è la pena di morte, quindi è l'unico continente al mondo dove nessuno può arrogarsi il diritto di togliere la vita a qualcun altro, cosa che purtroppo accade in tutti gli altri continenti", ha detto Tajani.

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